Maturità 2019. Prova orale: l'incognita delle buste spaventa gli studenti
Archivio Ansa
Tre buste chiuse, una sola scelta. Inizia così l'esame orale dei 520 mila maturandi italiani. Dopo la prima e la seconda prova, mercoledì e giovedì scorsi, oggi è incominciata la terza fase. Abolita definitivamente la tesina, nell'edizione 2019 dell'esame di maturità gli studenti iniziano il loro orale partendo dal misterioso contenuto di una busta chiusa: all'interno, potranno trovarci una poesia, un grafico, un testo in lingua straniera o un articolo di giornale, ma anche riproduzioni di quadri e tabelle con dati. I materiali, scelti dalla commissione, sono lo spunto da cui partire per costruire un discorso interdisciplinare che intende testare la capacità degli studenti di sapersi orientare e fare collegamenti tra le materie, anche con la lingua straniera. Dopo la prima parte, il colloquio prosegue con il racconto (relazione o elaborato multimediale) delle esperienze di alternanza scuola lavoro, per poi passare ai temi di cittadinanza e costituzione e, infine, all'analisi delle prove scritte.
A fare paura è proprio l'incognita della busta. Quasi 9 ragazzi su 10, tra i seimila che hanno partecipato al sondaggio sul web di Skuola.net, si dicono preoccupati. Da un lato, a tenere svegli la notte è il non conoscere l'argomento iniziale ( a differenza della "tranquillizzante" tesina proposta negli anni precedenti), dall'altro il non riuscire a ripassare al meglio per assenza di punti di riferimento. Per quanto riguarda le tipologie di spunti desiderati, i ragazzi si orientano in massa (42%) sulle immagini (dipinti, foto, ecc.). Il 32%, invece, preferirebbe trovare un testo, un brano di un'opera letteraria o una poesia. Il 12% vorrebbe partire da un progetto svolto durante l'anno dalla sua classe, l'8% da un documento (grafico, tabella con dati, ecc.) e solo il 6% gradirebbe l'uscita di un caso pratico.
La commissione esaminatrice ha comunque dovuto tenere conto di quanto hanno indicato i docenti nel documento di classe che riporta il percorso effettivamente svolto. «Non sono previste domande secche - spiega Maria Rosaria De Simone, docente dell'istituto Colombo di Roma e presidente di commissione al liceo scientifico Talete - sarà un esame completamente nuovo e anche noi professori abbiamo riscontrato difficoltà nella realizzazione delle buste. Abbiamo cercato di scegliere documenti con più livelli di lettura, perché i ragazzi possano affrontare un discorso sotto tanti aspetti».