Attualità

Maturità 2019. Prova orale: l'incognita delle buste spaventa gli studenti

Danilo Poggio lunedì 24 giugno 2019

Archivio Ansa

Tre buste chiuse, una sola scelta. Inizia così l'esame orale dei 520 mila maturandi italiani. Dopo la prima e la seconda prova, mercoledì e giovedì scorsi, oggi è incominciata la terza fase. Abolita definitivamente la tesina, nell'edizione 2019 dell'esame di maturità gli studenti iniziano il loro orale partendo dal misterioso contenuto di una busta chiusa: all'interno, potranno trovarci una poesia, un grafico, un testo in lingua straniera o un articolo di giornale, ma anche riproduzioni di quadri e tabelle con dati. I materiali, scelti dalla commissione, sono lo spunto da cui partire per costruire un discorso interdisciplinare che intende testare la capacità degli studenti di sapersi orientare e fare collegamenti tra le materie, anche con la lingua straniera. Dopo la prima parte, il colloquio prosegue con il racconto (relazione o elaborato multimediale) delle esperienze di alternanza scuola lavoro, per poi passare ai temi di cittadinanza e costituzione e, infine, all'analisi delle prove scritte.

A fare paura è proprio l'incognita della busta. Quasi 9 ragazzi su 10, tra i seimila che hanno partecipato al sondaggio sul web di Skuola.net, si dicono preoccupati. Da un lato, a tenere svegli la notte è il non conoscere l'argomento iniziale ( a differenza della "tranquillizzante" tesina proposta negli anni precedenti), dall'altro il non riuscire a ripassare al meglio per assenza di punti di riferimento. Per quanto riguarda le tipologie di spunti desiderati, i ragazzi si orientano in massa (42%) sulle immagini (dipinti, foto, ecc.). Il 32%, invece, preferirebbe trovare un testo, un brano di un'opera letteraria o una poesia. Il 12% vorrebbe partire da un progetto svolto durante l'anno dalla sua classe, l'8% da un documento (grafico, tabella con dati, ecc.) e solo il 6% gradirebbe l'uscita di un caso pratico.

La commissione esaminatrice ha comunque dovuto tenere conto di quanto hanno indicato i docenti nel documento di classe che riporta il percorso effettivamente svolto. «Non sono previste domande secche - spiega Maria Rosaria De Simone, docente dell'istituto Colombo di Roma e presidente di commissione al liceo scientifico Talete - sarà un esame completamente nuovo e anche noi professori abbiamo riscontrato difficoltà nella realizzazione delle buste. Abbiamo cercato di scegliere documenti con più livelli di lettura, perché i ragazzi possano affrontare un discorso sotto tanti aspetti».