Giornata dell'Infanzia. Mattarella: «Dobbiamo proteggere i bambini da guerre e abusi»
«Milioni di bambini e adolescenti nel mondo affrontano ancora povertà, esclusione sociale, disuguaglianza e negazione di diritti fondamentali. Proteggerli da guerre, violenza, sfruttamento e ogni forma di abuso non è solo un obbligo giuridico, è un dovere morale che chiama tutti a fare della tutela dei giovani una priorità collettiva». Il monito di Sergio Mattarella è forte. Quel «proteggere i bambini è un dovere morale», fa riflettere. Il capo dello Stato ricorda una data: 20 novembre 1989. Quel giorno, trentacinque anni fa, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, «trattato internazionale di importanza storica che ha riconosciuto in capo ai bambini la titolarità di diritti specifici, concepiti sui loro bisogni di crescita, protezione e sviluppo», ricorda Mattarella che rilancia l'allarme: «La ratifica della Convenzione da parte di un numero considerevole di Paesi non ha risolto tuttavia le criticità esistenti». I numeri messi in fila dal rapporto dell'Unicef sono impietosi. Come sarà il mondo nel decennio 2050? Quasi la metà dei bambini del mondo - circa 1 miliardo - vive in Paesi ad alto rischio climatico e ambientale. Dal 2022, 400 milioni di studenti in tutto il mondo hanno sperimentato chiusure scolastiche a causa di condizioni meteorologiche estreme. Rispetto agli anni 2000, nel 2050 si prevede che i bambini esposti alle ondate di calore saranno circa 8 volte di più; 3,1 volte più bambini esposti alle inondazioni. «Il futuro dell'infanzia è in bilico se non si interviene con urgenza per salvaguardare i diritti dei bambini in un mondo che cambia», avverte Unicef.
Serve un grande patto politica-società. Mattarella insiste. «L'incremento di episodi di violenza tra i giovanissimi impone di mantenere alta l'attenzione sia nell'attività di ascolto sia nella vigilanza, per poter intercettare anche il più piccolo segnale di disagio o sofferenza. La mancanza di un sostegno adeguato - sottolinea ancora il capo dello Stato - può rendere i bambini e i ragazzi più vulnerabili e inclini a comportamenti violenti, con il rischio di spingerli anche ad avvicinarsi a contesti criminali che offrono una falsa percezione di potere e appartenenza». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana va avanti in quel solco. «In questa Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, il pensiero va a tutti i bambini che affrontano le devastazioni della guerra, la sofferenza e le difficoltà della povertà. Ogni bambino merita di crescere in pace, protetto e con opportunità per un futuro migliore. La pace è un impegno che dobbiamo innanzitutto a loro». Poi i dati e le analisi di Save the Children. «...Non ci fermeremo finché i bambini e le bambine non saranno rispettati, sostenuti e protetti in tutto il mondo. Dobbiamo continuare ad ascoltare tra loro coloro che alzano la voce e condividono idee costruttive per il futuro che vogliono vedere», dice la direttrice generale Daniela Fatarella che offre un numero drammatico: ogni anno un miliardo di minori e colpito da violenza. Parla anche Adriano Bordignon, Presidente Forum delle Associazioni Familiari: «Ancora oggi, milioni di bambini in Italia e nel mondo affrontano sfide gravissime: povertà, esclusione sociale, violenza e mancanza di accesso ai servizi essenziali. Dai dati Istat relativi al 2023 emerge che il 13,5% dei minori di 16 anni in Italia (1,13 milioni) si trova in una condizione di deprivazione materiale e sociale specifica, mentre il 14,% di minori vive in povertà assoluta (+4,6 dal 2014). Inoltre, il 10,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha interrotto il percorso formativo con la licenza media. Come Forum delle Associazioni Familiari siamo impegnati a collaborare con le istituzioni, le organizzazioni e le comunità affinché i diritti dei bambini siano al centro delle politiche pubbliche. Ogni bambino ha diritto a un'istruzione di qualità, a cure sanitarie adeguate, a un ambiente sicuro e soprattutto, a essere ascoltato e rispettato»