L'intervento. Mattarella: giovani tornino centrali nel dibattito politico
Mattarella durante l'intervento al convegno "Quale futuro"
Un richiamo a mettere al centro i giovani, le politiche a loro dedicate e l’avvicinamento delle nuove generazioni alla politica. Come anche il miglioramento delle qualità della vita di tutti con un impegno corale e con l’unità tra le forze politiche. Il capo dello Stato Sergio Mattarella nel suo intervento in apertura della maratona digitale “Quale Futuro”, promossa dal ministro per le Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora a cui partecipano centinaia di giovani da tutta Italia, ha sottolineato che «è un dovere far sì che il nostro, e soprattutto vostro, domani sia migliore in termini di occupazione, di qualità della vita e dell’ambiente, di crescita dei diritti e della conoscenza, di pace e di integrazione tra i popoli. La condizione per riuscirvi è che l’impegno sia corale, autentico, aperto». Avere davvero lo sguardo rivolto al futuro, significa perciò non di perseguire «effimeri interessi personali o di parte, a rendite di posizione, a stasi o rinunzie frutto di timore. L’auspicio è che vi siano partecipazione, dialogo, ascolto. E che si pensi in grande».
Disegnare un futuro comune è il progetto “in grande” della politica, ricorda Mattarella, accanto al fatto che «la freddezza e la diffidenza dei giovani rispetto alla politica, la sempre più rara disponibilità a un confronto circolare, di idee, di proposte, di suggestioni rendono la comunità nazionale più fragile». In questo contesto invece, continua, «la voce dei giovani può recare, in questa come in altre prossime occasioni un contributo originale; e di più nitida percezione delle necessità». Anche perché ad una società provata, e disorientata, per scrivere una nuova pagina dopo la pandemia, «serve l’animo della sensibilità giovanile sgombro da pregiudizi, a differenza di altri. Serve la loro curiosità , il loro entusiasmo».