Attualità

FINANZIARIA. «Materne cattoliche, tagli per 135 milioni»

Mimmo Muolo mercoledì 7 ottobre 2009
Ci risiamo. Le forbici della Finanziaria 2010 potrebbero abbattersi anche quest'anno sulle scuole paritarie dell'infanzia, mettendo a rischio il servizio per 500mila bambini e il lavoro per 40mila persone. A far scattare l'allarme è stato ieri un comunicato del Consiglio nazionale della Fism (la Federazione italiana delle Scuole materne cattoliche) che con i suoi 8mila istituti sparsi in tutta Italia accoglie quotidianamente sui banchi mezzo milione di piccoli alunni. Quello dei tagli, denuncia il comunicato, è oltre tutto un film già visto, poiché anche lo scorso anno in sede di previsione di bilancio dello Stato si era cercato di tagliare proprio in questo settore (per fortuna poi il tentativo era rientrato). Ora, appunto, ci risiamo. Con un'aggravante. Che il taglio prospettato è di notevole entità: ben 135 milioni di euro su 535 milioni di contributo alle scuole paritarie (cioè più di un quarto del totale). Dal ministero dell'Istruzione ieri sera è arrivata una prima risposta ufficiosa: il taglio è effettivamente contenuto nelle tabelle allegate alla Finanziaria, in pratica le stesse dello scorso anno. Ma il ministro Tremonti e il governo tutto hanno già assunto l'impegno di ripristinare quei fondi nel passaggio della Finanziaria dalla prima alla seconda lettura, grazie alle entrate che verranno dallo Scudo fiscale. Nell'attesa, però, la Federazione delle scuole materne evidenzia che «il contributo ministeriale, peraltro, immutato dal 2001, consente allo Stato un risparmio annuo di oltre 5,5 miliardi di euro e che in questo modo continua ad essere violato il diritto costituzionale di libera scelta educativa delle famiglie sulle quali si caricano così ulteriori aggravi economici in una situazione economico-sociale che esigerebbe l'esatto contrario». La conseguenza è l'allontanarsi di «quel processo di effettiva parità scolastica su cui convergono le pubbliche prese di posizione, anche per dare piena attuazione della Legge 62 del 2000». La Fism, dunque, chiede «coerenza tra promesse e scelte concrete ed invita, pertanto, governo, Parlamento e forze politiche a modificare, da subito, la Finanziaria 2010 e non solo reintegrando il pesantissimo taglio proposto, al fine di permettere alle scuole I dell'infanzia paritarie di poter continuare a garantire il servizio educativo al 35% dei bambini italiani». Infine il comunicato punta l'indice contro «l'incredibile e continuo rinvio della regolamentazione e finanziamento delle Sezioni primavera per l'anno 2009-2010 che mette a rischio un servizio rivolto a migliaia di famiglie». E pertanto «invita il ministro Gelmini e i presidenti delle regioni a voler dare immediata soluzione al problema, in sede di Conferenza Stato­Regioni». L'auspicio finale della Fism, è che «nel quadro dell'emergenza educativa da molti evidenziata» vi sia una «forte, condivisa azione di sostegno a tutta la scuola italiana, perché possa svolgere appieno il ruolo irrinunciabile che le è proprio, in un quadro di qualità alta e di parità anche economica».