Lo studio. Matematica, i conti tornano (ma non per i poveri)
La Matematica non è più lo spauracchio degli studenti italiani, che si difendono bene nel confronto internazionale, anche se, sul piano interno, restano evidenti sia i divari territoriali, che di genere e, soprattutto, le distanze tra alunni provenienti da famiglie benestanti e quelli con un retroterra socio-economico e culturale medio-basso. Che la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente amplificato. È la fotografia scattata dall’indagine Iea Timss 2023, che ha misurato le competenze in Matematica e Scienze degli alunni del quarto e dell’ottavo anno scolastico, di una sessantina di Paesi. Per l’Italia, che partecipa alla rilevazione – a cadenza quadriennale - fin dalla prima edizione del 1995, si tratta dei bambini di quarta elementare e dei ragazzi di terza media.
Matematica e Scienze: i conti tornano
Fatto 400 il punteggio base a livello internazionale, in linea con l’obiettivo minimo dell’Agenda Onu 2030, in Matematica gli alunni italiani di quarta elementare ottengono, in media, un più che buono 513, superiore alla media internazionale Timss 2023 (503) e leggermente inferiore alla media Ue (526). Situazione migliore in terza media, con l’Italia a quota 501 punti, rispetto ai 478 punti della media internazionale e ai 502 della media Ue. Sostanzialmente analoghi i risultati in Scienze. In quarta primaria la media italiana è 511, quella internazionale 494 e quella Ue 520. In terza media, i nostri ragazzi raggiungono i 501 punti, rispetto a un punteggio medio internazionale di 478 ed europeo (Ue) di 506. In classifica generale, sia in Matematica che in Scienze svettano i Paesi del Sud Est asiatico: con Singapore al primo posto in entrambe le materie e ordini scolastici, con punteggi sempre superiori a 600.
Un Paese diviso in due
Le cattive notizie cominciano quando si passa ad analizzare i risultati a livello territoriale e di genere. E i divari sono già evidenti tra i banchi delle elementari. In Matematica, ci sono 50 punti di differenza tra la media dei bambini d quarta del Nord-Ovest (530 punti) e quelli del Sud Isole (480). Addirittura 61 sono i punti di distacco tra i 521 dei ragazzi di terza media del Nord-Est e i 460 di quelli del Sud Isole. Situazione analoga per la rilevazione degli apprendimenti in Scienze, con il Nord che distanzia il Sud Isole di oltre 40 punti.
Per quanto riguarda il genere, i maschi superano le femmine sia in Matematica che in Scienze e sia in quarta elementare che in terza media. In Matematica, il punteggio medio dei bambini di quarta primaria è superiore di 23 punti rispetto a quello delle bambine, mentre in terza media la distanza si riduce a 17 punti. Ragazzi e ragazze si avvicinano in Scienze, che registra un divario di genere di 9 punti sia alle elementari che alle medie.
I ricchi avanzano e i poveri arrancano (e c’entra il Covid)
Un altro, problematico divario riguarda i bambini e i ragazzi con un retroterra socio-economico e culturale medio alto e i loro coetanei che, invece, hanno alle spalle famiglie disagiate. In Matematica, la distanza è di 61 punti alle elementari e addirittura 90 alle medie. Va anche peggio in Scienze, con 70 punti di differenza media tra livello alto e livello basso in quarta elementare e 91 in terza media. Queste distanze sono state ulteriormente amplificate dalla pandemia da Covid-19, che ha comportato la sospensione delle lezioni in presenza per quasi due anni scolastici. Comparando i risultati di Timss 2019 con quelli del 2023, si nota una differenza di 300 punti tra i “primi della classe” e quelli “dell’ultimo banco”. Una distanza che è aumentata di oltre 50 punti in conseguenza dell’emergenza sanitaria che, per esempio, ha costretto chi nel 2023 era in quarta primaria a frequentare i primi due anni di scuola “a distanza”. «Chi prima partiva già svantaggiato, con la pandemia ha perso ulteriormente terreno», spiegano Laura Palmerio ed Elisa Caponera, ricercatrici dell’Invalsi, istituto che ha curato l’elaborazione dei dati italiani di Timss 2023. Un’evidenza che, ancora una volta, conferma come gli strascichi di quella stagione sulla scuola italiana siano tutt’altro che archiviati.