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ELEZIONI REGIONALI. La Lombardia a Maroni "Missione compiuta" Lazio, tocca a Zingaretti

martedì 26 febbraio 2013
Al termine degli scrutini delle elezioni regionali Roberto Maroni vince in Lombardia con 4,6 punti di distacco da Umberto Ambrosoli, Nicola Zingaretti è presidente della Regione Lazio con oltre 11 punti su Francesco Storace (ancora cinque le sezioni da scrutinare), mentre in Molise Paolo Di Laura Frattura stacca di ben 18,9 punti Michele Iorio.L'ex ministro leghista ha avuto quasi 2 milioni e 460mila voti, il 42,8% delle preferenze, contro i 2 milioni e 195mila voti del candidato del centrosinistra, col 38,2%. La candidata del Movimento 5 stelle Silvana Carcano strappa il 13,6%, mentre Gabriele Albertini non va oltre il 4,1%. Carlo Maria Pinardi di Fare per fermare il declino all'1,2%. Ottimo risultato per Ambrosoli a Milano: 48,3% contro il 34,4 di Maroni.Col 40,6% circa delle preferenze l'ex presidente della provincia di Roma si impone sull'ex governatore candidato del centrodestra, al 29,3%. L'M5s con Davide Barillari si attesta al 20,2%, mentre la lista civica di Giulia Bongiorno si ferma al 4,7%. Alessandro Ruotolo di Rivoluzione civile 2,2%. Alessandra Baldassarri di Fare sotto lo 0,6%.L'era Iorio finisce con un 25,8% delle preferenze accordate all'ex governatore candidato del centrodestra, battuto dall'esponente della coalizione di centrosinistra col 44,7% dei voti. Il grillino Federico Antonio raggiunge il 16,8%, Massimo Romano l'11%. Antonio De Lellis 1,1%; Camillo Colella 0,6%.MARONI: MISSIONE COMPIUTA"Missione compiuta". Roberto Maroni sceglie la frase che non portò bene a George W. Bush (nel maggio del 2003, fu troppo ottimista sulla fine della guerra in Iraq) per proclamare la sua vittoria in Lombardia e il successo di tre Regioni del Nord, ora in mano alla Lega Nord. Il segretario federale 'lumbard', però, esce davvero vincitore da questa battaglia, con un margine netto di distacco, rispetto all'avversario del centro-sinistra, Umberto Ambrosoli."Mi sono giocato tutto", riconosce, in conferenza stampa, ma "abbiamo salvato la Lega" dopo l'ondata degli scandali. L'ex ministro dell'Interno è visibilmente euforico, emozionato mentre dedica la vittoria all'amico, Antonio Manganelli, ricoverato dopo un intervento chirurgico delicatissimo. "Questa vittoria ci consente di aprire una pagina nuova", spiega, alludendo al progetto di costituire una macro-regione del Nord, uscito dal congresso che l'ha portato alla guida del movimento dopo i 21 anni di 'regno' di Umberto Bossi."C'è una differenza tra vittoria elettorale e vittoria politica", sostiene, e il tanto criticato accordo con il Pdl "ci ha penalizzato, ma ci ha consentito di avere una vittoria politica". Il riferimento è a quanto sta avvenendo in Veneto, con le due 'animè della Liga, riconducibili a Flavio Tosi e Luca Zaia, dilaniate dopo il drastico calo di consensi registrato alle politiche. "Tutte le valutazioni sul dato elettorale" saranno esaminate dal consiglio federale, che si riunirà "nei prossimi giorni", garantisce il segretario, il quale conferma che il suo mandato è "a disposizione" del massimo organo esecutivo del partito. Per Ambrosoli, in ogni caso, la proposta del centrosinistra in Lombardia ha "trovato un gradimento importante" e che "comunque sia, è solo l'inizio".
ZINGARETTI: HA VINTO BUONA POLITICA"Ringrazio tutti i cittadini che mi hanno votato, è un risultato straordinario", ha detto Zingaretti parlando già da presidente, occupando il posto che fu di Renata Polverini. "Qui è passato un messaggio di fronte all'astensionismo e alla cattiva politica, qui ha vinto la buona politica che governerà per cinque anni questa regione. Il risultato indica grande responsabilità. È stato un grande voto di discontinuità".