INCHIESTA INTERNAZIONALE. Terrorismo, arrestato marocchino «Nel mirino la sinagoga di Milano»
Nelle prime ore della mattina la Polizia ha arrestato un cittadino marocchino, J.M., di 20 anni, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare perché ritenuto coinvolto in attività di addestramento all'uso di armi ed esplosivi per finalità di terrorismo.L'indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale di Cagliari, è stata condotta dal Servizio centrale antiterrorismo e dalle Digos delle Questure di Cagliari e Brescia. Secondo quanto riferito il giovane vive in provincia di Brescia dall'età di 6 anni, ed è stato individuato grazie al monitoraggio di numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste.L'uomo stava progettando un attentato alla sinagoga di Milano. È quanto hanno accertato nel corso delle indagini gli uomini della digos dell'Antiterrorismo dopo aver intercettato un messaggio del giovane in cui parlava di una "missione jihad". A conferma delle intenzioni del marocchino, i poliziotti hanno trovato in documento salvato nel suo pc in cui era registrato un vero e proprio sopralluogo virtuale alla Sinagoga di via Guastalla a Milano. L'arrestato aveva annotato sul suo pc ogni dettaglio: misure di sicurezza adottate, personale di polizia impiegato, blocchi eventuali e possibili vie di accesso. Scotland Yard ha arrestato a Londra una donna legata al complotto terroristico contro la sinagoga di Milano. La 40enne è stata fermata in un raid alle prime luci dell'alba nella sua casa nel sud della capitale.
Indagini parallele a quelle dell'Antiterrorismo sono in corso in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove si trovano soggetti che erano in contatto tramite internet con il marocchino. In questo quadro, gli agenti della polizia di Londra hanno fermato una donna risultata in contatto con il giovane marocchino. Gli inquirenti britannici eitaliani stanno cercando di stabilire il legame tra i due sospetti. La donna è sotto interrogatorio mentre il suoappartamento viene perquisito. Un portavoce della polizia ha affermato: "Alle 4.30 circa gli agenti dell'antiterrorismo hanno arrestato ua donna di 40 anni sospettata di reati sotto la sezione 58 della leggeantiterrorismo del 2000. È stata arrestata nel sud di Londra ed è stata portata alla stazione di polizia locale dove rimane sotto custodia. Un mandato di perquisizione è stato eseguito per una residenza legata all'arresto ed è tuttora in corso".Gruppi Facebook "segreti" in cui gli iscritti potevano condividere istruzioni sull'assemblaggio di ordigni esplosivi realizzati con composti chimici regolarmente in commercio e sull'uso di armi. Li aveva creati il ventenne marocchino arrestato questa mattina dalla polizia a Brescia. Il giovane, hanno accertato gli uomini dell'Antiterrorismo, aveva una vera e propria mania per gli aspetti "operativi" della jihad ed aveva conoscenze informatiche "eccezionali" che gli hanno permesso di predisporre accorgimenti tecnici particolariche impedissero la scoperta dei gruppi segreti.Tra le regole imposte dal giovane jihadista marocchino per l'adesione a uno di questi gruppi ve ne era una molto esplicita: "nessun video su canti religiosi, solo armi ed esplosivi". Secondo gli investigatori, che hannoal momento escluso l'appartenenza del marocchino ad una cellula o un gruppo terroristico operanti in Italia, il giovane era comunque molto pericoloso. E questo perchè, sostengono gli uomini dell'Antiterrorismo, a soli vent'anni il marocchino rappresenta il "tipico prodotto" delle martellanti campagne di propaganda condotte attraverso Internet da Al Qaeda e da altre organizzazioni terroristiche. Una precisa strategia direttasoprattutto a suggestionare i giovani musulmani residenti in Occidente affinchè si immedesimino nell'ideologia terroristica e poi, autonomamente e senza alcun contatto diretto con l'organizzazione, passino all'azione. Come stava per fare il giovane arrestato a Brescia.