Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, sceglie la prova di forza. Il primo cittadino ha firmato la lettera con la quale ritira le dimissioni presentate
lo scorso 12 ottobre. Lo comunica in una nota il Campidoglio. A
questo punto ogni scenario è aperto. Intanto i consiglieri del Pd
sono riuniti al Nazareno con Matteo Orfini.
Il sindaco ex dimissionario quindi tiene sulla corda il suo ormai quasi ex partito e il mondo politico in generale. Ora vuole tentare la strada del voto in aula. Ma la pazienza del Pd sta per finire.
E oggi pomeriggio il presidente del Pd Matteo Orfini e commissario straordinario del Pd romano ha indicato ai consiglieri capitolini la strada da seguire nel caso, come appunto si è verificato, in cui Marino ci avesse ripensato.
Una
exit strategy ben precisa: le dimissioni in massa dal Consiglio comunale. Ma l'addio dei 19 consiglieri Pd non sarebbe sufficiente per lo
scioglimento dell'Assemblea capitolina e la conseguente
decadenza di sindaco e giunta. Servono infatti le
dimissioni di 25 consiglieri su 48. Sarebbe dunque necessario
che anche i membri di altri gruppi rimettessero il mandato, la disponibiltià in questo senso potrebbe arrivare da alcuni consiglieri di area centrista e dal M5S. La seconda ipotesi in campo, ma che sembra più remota, è la mozione di sfiducia in aula.
Lo scontro insomma si fa sempre più duro. A nulla è servito il tentativo di una mediazione fatto mercoledì sera. Marino e Orfini, dopo giorni di braccio di
ferro si sono visti a casa del vicesindaco Marco Causi, per tentare una tregua e magari trovare un accordo che potesse andare bene ad entrambi. Ma le
posizioni sono rimaste distanti. Intanto Matteo Renzi ha fatto arrivare ancora una volta il suo "totale sostegno" ad Orfini nella gestione dell'affare Marino.
Si è poi conclusa dopo oltre sette ore la
riunione fiume alla sede nazionale del Pd in largo del Nazareno a
Roma fra il presidente del partito e commissario per Roma Matteo
Orfini e i consiglieri capitolini dem.
Orfini ostenta la certezza che
domani, venerdì,
sarà posta fine alla consiliatura con le dimissioni della
maggioranza dei consiglieri eletti. Ad almeno 19 Pd dovrebbero
aggiungersi Daniele Parrucci del cd, Svetlana Celli della lista
Marino, Alfio Marchini e Alessandro Onorato della lista Marchini,
Mino Dinoi del Misto e Roberto Capitani del Pdl.