Locri. 25mila persone in piazza per dire no alla mafia. Ciotti: serve una rivoluzione
Venticinquemila persone in piazza a Locri per ricordare le vittime innocenti della mafia nella XXII Giornata della memoria e dell'impegno di Libera. Cinquecentomila le presenze nei quattromila luoghi italiani in cui, in contemporanea a Locri, si sta svolgendo la giornata. Messaggi di solidarietà sono arrivati a don Ciotti da tutta Italia dopo le scritte lasciate ieri da una mano anonima sui muri del Vescovado, una scuola media e il centro di aggregazione giovanile: "Don Ciotti sbirro". Una sfida lanciata dalla 'ndrangheta allo Stato all'indomani della visita del presidente Mattarella a Locri.
"Oggi siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell'ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare" ha detto don Luigi Ciotti. "Ci vuole una rivoluzione culturale, etica e sociale che ancora manca nel nostro Paese perché non è possibile che da secoli ancora parliamo di mafia" ha aggiunto. "É un fatto molto importante per la Chiesa che per la prima volta la Conferenza episcopale calabrese aderisca al completo ad una manifestazione contro le mafie. Però c'è ancora anche qui tanto da fare" ha detto ancora don Ciotti.
In piazza anche il presidente del Senato Pietro Grasso. Le scritte di ieri a Locri "se volevano ottenere un effetto hanno ottenuto quello contrario, cioè di una piena solidarietà da parte di tutta Italia a Libera, a don Ciotti e a questo movimento che è un movimento per la legalità e per l'affermazione della cultura della legalità che non è solo rispetto delle leggi ma la possibilità di andare avanti con principi di solidarietà, e per dare un futuro migliore sopratutto ai nostri giovani"
In testa al corteo ci sono i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest'anno: "Luoghi di speranza, testimoni di bellezza". Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. Ad assisterli il mediatore culturale Franck Mba, camerunense, arrivato a Milano nel 2002 e poi trasferitosi nella Locride proprio per aiutare i giovani migranti minorenni. I ragazzi stanno seguendo corsi di alfabetizzazione e di italiano. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.
"Il lavoro in questo territorio è una cosa seria. C'è assolutamente la necessità, anche come contrasto alle organizzazioni criminali, di creare opportunità di lavoro e occupazione giovanile" ha detto il Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D'Alessio, che sta partecipando alla manifestazione antimafia organizzata da Libera in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. "Bisogna operare - ha aggiunto - giorno dopo giorno". "Orgogliosa di avere sposato uno sbirro". É la scritta che la vedova del brigadiere Antonino Marino, ucciso a Bovalino il 9 luglio del 1990, ha scritto sulla propria camicia bianca con la quale sta marciando a Locri nel corteo di Libera. "Quando ho visto le scritte di ieri - ha detto - mi sono arrabbiata, mi si è rivoltato lo stomaco".
Grande partecipazione alla manifestazione a Bari. In circa cinquemila, tra studenti, familiari di vittime, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni provenienti da tutta la regione stanno sfilando dallo stadio della Vittoria, scelto come luogo del raduno perché proprio lì, 25 anni fa, furono accolti migliaia di cittadini albanesi sbarcati dalla nave Vlora. In testa al corteo ci sono i familiari di alcune delle vittime di mafia pugliesi con indosso una maglietta su cui è stampato il volto del loro caro ucciso dalla criminalità. Poi intere scolaresche con mani di cartoncino con le scritte "libertà", "coraggio", "rispetto", seguite dai gonfaloni dei Comuni che hanno aderito alla manifestazione e i sindaci di quelle città.
Migliaia questa mattina a Trapani in occasione della XXII Giornata della memoria e dell'impegno, promossa da Libera, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Le piazze e le strade della città su cui da decenni si agita il fantasma del superlatitante Matteo Messina Denaro, sono state invase da studenti e attivisti provenienti da tutta la Sicilia per partecipare alla manifestazione regionale. Un colorato esercito antimafia giunto da ogni parte della Trinacria a bordo di una settantina di pullman o su treni e auto.