Attualità

Conti. La manovra torna a puntare le banche e rispunta anche il bonus casa al 50%

Matteo Marcelli venerdì 11 ottobre 2024

Rassicurare, ma senza retrocedere, non sui punti fondamentali. Giancarlo Giorgetti sceglie un evento di FdI a Milano (“Far crescere insieme l’Italia”) per chiarire ulteriormente la strategia del governo per la manovra. Un passaggio obbligato dopo l’audizione del ministro davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, che hanno suscitato una certa preoccupazione nel centrodestra. Il titolare dell’Economia è tornato ancora una volta sui «sacrifici», termine messo al bando da Giorgia Meloni, ma non da lui, che lo ha usato di nuovo, spiegando che ci saranno ma solo per i banchieri. Il che, almeno per quanto lo riguarda, «non è una bestemmia». Più in generale, la manovra resterà equilibrata, abbastanza da «far tacere le polemiche» e se pure ci saranno ritocchi alle entrate, «le persone fisiche e le imprese non avranno nulla da temere». Giorgetti ha rivendicato la direzione intrapresa dall’esecutivo, specie a fronte del quadro in cui è stato costretto ad operare. Un periodo «un po’ drogato», contraddistinto da «situazioni eccezionali» e misure (come il Superbonus e il reddito di cittadinanza), che hanno portato «la finanza pubblica al disastro». Ma nonostante questo, ha proseguito, «le tasse le abbiamo ridotte» e il taglio del cuneo ne è la prova («lo abbiamo fatto noi»).

La strada, insomma, è tracciata. Il Piano strutturale di bilancio garantirà all’Italia «una navigazione in acque sicure» e lunedì (o più probabilmente martedì) il Cdm dovrebbe occuparsi del passo successivo: il Documento programmatico di bilancio (Dpb), il testo che disegnerà la cornice della manovra 2025, richiesto da Bruxelles proprio entro martedì. Dopodiché, è la previsione del ministro, la legge di bilancio potrebbe essere presentata al Parlamento già il 20 ottobre e «quest’anno partirà dalla Camera».

Restano le questioni più spinose: il controverso allineamento delle accise diesel-benzina e la casa. Sul primo punto Giorgetti ha chiarito che l’intervento andrà certamente fatto, per via «degli impegni europei sul gasolio». Ciò detto, ha precisato, «non abbiamo scritto “incrementiamo”, ma “allineiamo”, perché ridurremo le accise sulla benzina e aumenteremo quelle sul gasolio, ma gradualmente, con un impatto praticamente neanche percepibile». Gli autotrasportatori, beninteso, «non c’entrano assolutamente niente», perché hanno «un sussidio ad hoc non toccato» da questo processo e se si sono «inalberati», è solo perché hanno seguito «i pifferai che puntavano su questo».

Per quanto riguarda la casa il discorso cambia, il punto più critico è la revisione delle rendite catastali annunciata da Giorgetti per chi ha usufruito dei bonus edilizi, ma sulla questione il ministro non si è espresso. È stato però Antonio Tajani a prendersi la libertà di interpretare il suo pensiero e a rassicurare gli elettori di FI: «Credo sia stato male interpretato, non abbiamo nessuna intenzione di fare revisioni catastali o forme di patrimoniali dichiarate o nascoste. È già previsto dalla legge che se si eseguono lavori che aumentano il valore dell'immobile oltre il 15%, si passi a classi catastali più alte o ci sia una rivalutazione delle rendite».

Ad addolcire ancora di più la pillola ci ha pensato il vice di Giorgetti, Maurizio Leo, che ha annunciato, seppur con molta prudenza, la possibilità di riconfermare il bonus del 50% per le ristrutturazioni edilizie della prima casa. Anche se, ha puntualizzato, «non prometto niente». Sempre Leo ha parlato anche della tassa sugli extraprofitti, ma anche in questo caso non ha voluto dare indizi consistenti circa le intenzioni del governo: «Per il momento non se ne parla. Dobbiamo trovare una soluzione equilibrata che porti gettito alle casse erariali. Questo è l'obiettivo». Anche se, ha aggiunto, l’entità del gettito non è stata ancora definita e «dobbiamo verificare quali sono le altre risorse che riusciamo a reperire».