Con la manovra varata dal governo «si riducono i margini della riforma del federalismo fiscale sia nel percorso istituzionale previsto sia nei fatti con tagli lineari senza nessun concetto di premialità per i comportamenti virtuosi». È la posizione delle Regioni, contenuta in un documento approvato all'unanimità dai presidenti delle Regioni, dopo la riunione di questa mattina sulla manovra.I tagli contenuti nella manovra correttiva «non cadono sulle Regioni come enti, ma sui cittadini e sulle imprese. Su 4,9 miliardi relativi a trasferimenti di competenza sul trasporto pubblico locale, sul fondo per le attività produttive, sull'ambiente e sui servizi, ne vengono tagliati 4,3 miliardi». Lo ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha ricordato che le Regioni «vogliono partecipare a pieno titolo e vogliono fare fino in fondo la propria parte con grande senso di responsabilità». Ma quella messa a punto dal governo «è una manovra irricevibile e insostenibile perchè pesa con oltre il 50% sulle Regioni».Errani ha anche spiegato che quella delle Regioni «non è una posizione corporativa o di schieramento partitico, ma è la sintesi unanime che i governatori hanno trovato. Le Regioni sono disposte a fare fino in fondo la loro parte, ma la manovra economica non è «equa e i tagli avranno ricadute pesanti su persone, famiglie e imprese».Sulla questione dei falsi invalidi, il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, ha spiegato che «è vero che c'è stato un aumento delle invalidità ma le Regioni hanno dovuto affrontare un contenzioso gigantesco», contenzioso che nel 64,7% dei casi si è risolto a favore di chi aveva promosso il ricorso. Inoltre, Errani ha ricordato che questa competenza, delle Regioni dal 2003, è stata esercitata, fino al 2007, anche da una commissione del ministero dell'Economia che ha vagliato l'assegnazione delle invalidità e che questo compito è passato da allora all'Inps.
FORMIGONI E IL RISCHIO INCOSTITUZIONALITA'«C'è un rischio incostituzionalità perchè la Corte Costituzionale ha detto che ci deve essere un collegamento tra le funzioni esercitate e le risorse». Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. I fondi per il trasporto pubblico locale, ha spiegato Formigoni, vengono ridotti «di circa 1/3. Noi abbiamo dei contratti con Trenitalia che, sapendo di questi tagli, probabilmente taglierà 1/3 dei treni e magari licenzierà 1/3 del personale». Il rischio è poi che faccia anche «causa alle Regioni e magari la vince perchè noi con Trenitalia abbiamo dei contratti di servizio». A questi tagli si aggiungono i fondi per la famiglia, ha sottolineato Formigoni, «che vengono spazzati via». «Ci vengono tolti i finanziamenti per esercitare le funzioni, ma non ci vengono tolte le competenze», ha concluso.