Neve, gelo, valanghe, pioggia torrenziale, bufere di vento. La primavera, in Italia, si avvicina solo sul calendario. E l’inverno da martedì è tornato a flagellare il Paese. Nel Centronord i fiocchi sono caduti incessantemente per oltre ventiquattr’ore, senza risparmiare le grandi città da Milano a Torino, da Bologna fino a Perugia. E al Sud, dove le temperature non sono scese sotto lo zero, è stata la pioggia battente a farla da padrona, con allagamenti, frane e dissesti al seguito.
Viabilità nel caos. L’ondata straordinaria di maltempo ha causato disagi pesantissimi sulle strade e le autostrade di tutto il Paese. La situazione più critica è stata quella sull’A24 Roma-L’Aquila, dove a causa della neve un autobus di linea dell’Arpa è rimasto bloccato per ore al km 68, causando una coda interminabile e costringendo gli automobilisti in macchina per tutta la notte tra martedì e mercoledì. Sull’incidente e il mancato divieto ai mezzi pesanti di circolare sull’autostrada si sono scatenate le polemiche: l’Anas ha aperto un’inchiesta convocando la società concessionaria Strada dei Parchi, che ha sostenuto di aver diramato il preavviso del fermo dei mezzi pesanti già l’8 marzo. Una misura ignorata, a quanto pare, dai tir. Non molto meglio sono andate le cose sugli altri tratti autostradali: quelli di Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Umbria sono state flagellati dalla neve per oltre 24 ore. E accumuli nevosi fino a 60 centimetri si sono registrati sul tratto appenninico dell’A1.
Le vittime. Due le morti registrate in seguito al maltempo. All’altezza di Paullo, in provincia di Milano, un uomo ha perso il controllo della sua auto a causa della neve ed è andato a schiantarsi contro un palo, morendo sul colpo. Mentre è stato il forte vento a causare il decesso di un anziano al Lido di Venezia: sospinto da una raffica, l’uomo è finito nelle acque davanti al Tempietto Votivo, in Riviera San Nicolò, dove è morto congelato.
Allagamenti al Sud. Al Sud la pioggia ha gettato nel caos le zone giù duramente colpite dagli allagamenti e dalle frane degli ultimi mesi, a cominciare dalla Sicilia. Le campagne sono allagate in provincia di Agrigento, mentre a Messina è crollato il tetto di un padiglione del reparto di ginecologia dell’ospedale "Papardo" e i degenti sono stati trasferiti. Alluvioni nel Salernitano, smottamenti, frane e disagi anche in Irpinia. La neve, invece, è tornata in Sardegna, su Nuoro città e in tutti i centri vicini. Bora record a Trieste, dove il porto è rimasto chiuso tutto il giorno e le raffiche hanno toccato i 152 chilometri orari, un record assoluto dagli anni Novanta. Imbiancata la laguna.
Ferrovie e aeroporti. Disagi pesanti anche sulle linee ferroviarie e negli aeroporti. I treni tra Monfalcone e Trieste sono stati fermi quasi tutta la giornata di ieri. La pioggia ha provocato l’allagamento dei binari della stazione di Taranto con conseguenti ritardi alla circolazione ferroviaria. Voli in tilt: il Marconi di Bologna è stato chiuso per neve ieri mattina, mentre l’aeroporto milanese di Linate e quello di Malpensa hanno retto, nonostante decine di voli siano stai annullati o ritardati. Caos per il traffico marittimo, con navi mercantili incagliate e in avaria a Taranto, Cagliari, Genova.
Scuole chiuse. Dalle previsioni, peraltro, non arrivano buone notizie: per le prossime ore è stata diramata una nuova allerta per gelo al Nord e forti temporali al Sud. E oggi le scuole resteranno chiuse in decine di comuni di Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Molise, Marche e Abruzzo.