La legge sulla responsabilità civile
dei magistrati è "una riforma contro le garanzie dei cittadini":
lo ha detto il presidente dell'Associazione nazionale magistrati
Rodolfo Sabelli, secondo cui la parte "più forte" potrà
"alterare l'equilibrio di un processo". Con la riforma, ha
aggiunto Sabelli, "la politica dice: di
fronte alla corruzione, il primo problema in Italia è costituito
dai magistrati". Il rischio ha aggiunto è che ci sia un immediato aumento delle azioni civili. Intanto parte la mobilitazione voluta proprio dall'Anm: domani sarà una
conferenza stampa della giunta guidata da Sabelli. Di un "pessimo segnale" parla anche Maurizio Carbone, altro membro dell'Anm: eliminare il filtro della legge Vassalli significa in pratica introdurre "una sorta di quarto, quinto grado di giudizio nei confronti di chi non ha visto valere".
"Le preoccupazioni della magistratura vanno ascoltate" dice il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, riferendosi ai timori espressi dai magistrati sulla legge sulla responsabilità civile. Il Csm si candida a monitorare gli effetti della nuova normativa ha aggiunto in particolare sul fatto che "l'autonomia, l'indipendenza e la serenità dei magistrati siano incise" dalla nuova normativa. Anche il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti solleva dubbi sulla ricorfa. Il rischio viene dall'eleminazione del filtro perchè farà sentire tutti i soccombenti in diritto di citare i giudici per cercare di recuperare le cause perse, con un aumento del contenzioso civile e con il rischio di condizionare l'indipendenza dei magistrati soprattutto quando sopno in gicoo forti soggetti economici, in grado di usare le nuove norme come "strumento di pressione".
Magistratura democratica, la corrente di sinistra della magistratura, mette l'accento sulle troppe falsità sulla riforma finalizzate a "intimidire i giudici ad indurli a decisoni poco coraggiose, più favorevoli alle parti processuali più deboli". Di "legge punitiva" parla infine Magistratura indipendente che annuncia una raccolta delle firme per convocazione di un'assemblea generale straordinaria, convinta che la base dei magistrati voglia contestare questo intervento legislativo che aggrava i drammatici problemi della giustizia in Italia.