Azzardo. Sui territori si fa marcia indietro. Dopo il Piemonte, tocca alla Sicilia
Dopo il Piemonte proseguono le marce indietro di altre Regioni sul fronte del contrasto all’azzardo e in particolare del gioco patologico. Ora è il turno di Sicilia e Lazio rimangiarsi o rinviare le norme severe, introdotte oltretutto da pochissimo. L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato, in peggio, il nuovo regolamento regionale in materia di 'giochi'. Tra gli articoli più gravi quello che elimina per le sale e gli esercenti già presenti sul territorio i limiti che erano stati inseriti con la legge regionale del 2020. In particolare, il distanziometro a 300 metri per i Comuni sotto i 50mila abitanti e 500 metri per i Comuni più popolosi sarà valido solo per i nuovi esercenti e le nuove sale.
Quindi chi da anni fa affari con l’azzardo vicino a chiese, scuole, centri anziani, orato- ri, parchi pubblici e altri luoghi sensibili, potrà continuare a farlo tranquillamente. La nuova norma inoltre stabilisce che la stipulazione di un nuovo contratto, anche con un nuovo concessionario, non sarà più considerata nuova installazione, anche se in questo modo viene rafforzata l’offerta di 'gioco'. Così si elimina un altro limite che era stato posto per evitare nuovi rischi di azzardopatia. Proprio su questa modifica interviene il Coordinamento regionale della Campagna 'Mettiamoci in Gioco', esprimendo «la propria netta contrarietà » a partire dalle motivazioni che accompagnano il provvedimento: «La salvaguardia delle posizioni e delle aspettative giuridiche degli imprenditori», visto che «tale legittima salvaguardia non può porsi in contrasto con la tutela della salute individuale e collettiva, non può prescindere dalla prevenzione della patologia, ormai riconosciuta dalle massime autorità sanitarie, legata al gioco d’azzardo». Ora le modifiche approvate «vanificano, di fatto, gli effetti del 'distanziometro'».
Mentre, aggiunge la denuncia delle associazioni, «sappiamo quanto il distanziamento dai 'luoghi sensibili' possa contribuire a prevenire i rischi legati al gioco d’azzardo e sappiamo anche, come dimostrato nelle realtà dove è stato applicato, che non ha nessuna ricaduta in termini occupazionali». E a sottolineare l’importanza del distanziometro, previsto proprio dalla legge siciliana, interviene il Tar dell’Isola sentenziando che non vale solo per le slot installate nelle sale, ma anche per quelle presenti nelle tabaccherie. I giudici respingono così il ricorso di un tabaccaio di Regalbuto al quale il questore aveva negato la licenza per l’installazione di due slot, in quanto troppo vicino a luoghi sensibili. I rischi di azzardopatia, scrivono i giudici, non si concretizzano «solo al cospetto di sale gioco di natura esclusiva, ma anche attraverso tutte quelle strutture nelle quali l’utente si reca per svolgere qualsiasi altra attività, laddove collateralmente contengano apparecchi da gioco».
Le modifiche introdotte in Sicilia sono sulla stessa linea di quelle contenute nella legge piemontese, approvata la scorsa settimana e entrata in vigore ieri dopo la firma del presidente della Regione, Alberto Cirio, e la pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale. Prosegue intanto spedito l’iter della proposta di legge regionale del Lazio n. 294, concernente 'Disposizioni collegate alla Legge di Stabilità regionale 2021 e modificazioni di leggi regionali' (cosiddetto 'Collegato'), che contiene la proroga da 18 a 30 mesi del termine previsto per l’adeguamento al distanziometro da parte degli esercenti. La norma dopo il 'via libera' della commissione Bilancio passa ora al voto dell’aula del Consiglio.