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L'attacco. Napolitano, M5S insiste: verso l'impeachment

martedì 28 gennaio 2014
La richiesta di impeachment per Napolitano "la stanno preparando i colleghi di Senato e Camera. Arriverà nei prossimi giorni". Lo ha detto Gian Roberto Casaleggio lasciando Montecitorio, dove ha incontrato i parlamentari M5S che si occupano di tematiche diverse nelle commissioni. Intanto i grillini hanno "sfiduciato" il presidente della Repubblica in rete. Al sondaggio on line lanciato sul blog del movimento hanno risposto 20.042 cittadini. Per 12.217 (il 60.96%) l'atto più grave compiuto dal Napolitano è rappresentato dalla richiesta di distruzione delle intercettazioni delle conversazioni tra il Presidente e Nicola Mancino nell'ambito delle indagini sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

INDAGATO SORIALAl tempo stesso il deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Sorial è indagato dalla procura di Roma per vilipendio nei confronti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il fascicolo è stato aperto sulla base di un esposto del deputato Pd Stella Bianchi presentato in seguito all'uso dell'espressione "boia" utilizzata dal collega del M5S.Il Movimento 5 Stelle, sommerso dalle polemiche dopo l'accusa pesante lanciata al presidente Napolitano, definito "boia", non molla. Anzi rilancia con un sondaggio landiato dai parlamentari sul blog di Beppe Grillo in cui si chiede agli italiani di votare  quale sia l'errore più grosso del preisdente. "Secondo voi, qual è stato l'atto più grave che ha compiuto Napolitano, quello che non potete perdonare e per il quale vorreste che si dimettesse? Partecipate al nostro sondaggio". Una domanda retorica visto che i grillini forniscono subito dopo quattro opzioni già preconfezionate. Dal "governo delle larghe intese" alla "distruzione delle intercettazioni tra lui e Nicola Mancino nell'ambito della cosiddetta trattativa Stato-Mafia", "il suo silenzio nel 1997, da ministro degli Interni, sul disastro criminale e ambientale della Terra dei Fuochi"; e per finire "la marcia forzata, condotta al ritmo dell'austerity, verso gli Stati Uniti d'Europa, nel nome della religione delle banche e della spoliazione dei diritti politici". Poi il duro attacco con termini ancora una volta inadeguati. "Non è esente da errori, anche gravissimi, che inficiano la credibilità e la fiducia dei cittadini. Errori che non possono essere consentiti, in particolare quando rappresentano sudditanza a poteri stranieri, pesanti ingerenze sul Governo, occultamento fonti giudiziarie". Il presidente Napolitano, definito dai grillini "il sovrano" o "re Giorgio", ormai da anni, secondo i parlamentari del M5s, si comporta come se fosse il capo assoluto del Governo. "In particolare, ha accettato il suo secondo mandato proprio a condizione di poter gestire col pugno di ferro i vertici delle istituzioni, Parlamento incluso". Dopo l'affondo di ieri, il silenzio del Quirinale e la valanga di critiche arrivate da tutte le parti politiche, i parlamentari guidati da Grillo insomma si lanciano in un nuovo attacco frontale. Ieri il deputato Giorio Sorial lo avevano paragonato ad un 'boia" che voleva "cucire la bocca" agli esponenti del M5s in riferimento al dl Imu Bankitalia, e alla possibile tagliola sui tempi di approvazione. Il pesante j'accuse era arrivato in una conferenza stampa in cui i 5 Stelle avevano denunciano l'illegittimità e l'incostituzionalità di altri decreti, privi di coperture e approvati dalla Camere e avevano ribadito la richiesta di messa in Stato d'accusa arriverà a breve. Reazioni di condanna sono arrivate dal mondo politico, in modo bipartisan. Matteo Renzi ha duramente criticato l'attacco del M5S. "Un atteggiamento insopportabile e una forma di stupidità, prima ancora che di violenza verbale, che non ha eguali nella storia repubblicana. La solidarietà a Napolitano, innanzitutto", ha scritto il segretario del Pd su Facebook. "L'indegno attacco M5S a Napolitano è punto di non ritorno di deriva estremista inaccettabile per chiunque pratichi i principi democratici" ha commentato su Twitter il premier Enrico Letta.