Attualità

M5s. Manifestazione pro Grillo ma la spaccatura resta

martedì 18 giugno 2013

Davanti Montecitorio va in scena il "Grillo pride", la manifestazione indetta dal gruppo romano del Movimento per dare man forte al leader Cinque Stelle nella polemica con la "dissidente" Adele Gambaro, ieri rinviata al giudizio della rete per una eventuale espulsione.I manifestanti, circa un centinaio, si sono dati appuntamento in piazza dove hanno srotolato manifesti e incontrato alcuni dei parlamentari M5S. "Dentro o fuori dal Movimento con i suoi valori", "Beppe megafono, noi voce del Movimento", "L'onestà andrà di moda" gli slogan riportati sugli striscioni. Più inquietanti i cartelloni con le foto di alcuni dissidenti e fuoriusciti bollati come traditori: Mastrangeli, Labriola, Furnari e Gambaro.E sono loro, oltre ai cronisti della stampa e della Tv, che finiscono nel mirino degli attivisti che sono arrivati amanifestare il loro sostegno al gruppo degli eletti e al leader del movimento. "Mi piange il cuore nel vedere che qualcuno se ne va proprio quando si tratta di restituire i quattrini. Ma la rete è sovrana: siamo compatti o da soli non ce la facciamo" dice il deputato Alessandro di Battista. "Chi vuole stare in Parlamento e cambiare il Paese è il benvenuto, chi vuole fare bar sport è fuori" attacca anche Roberta Lombardi, ex capogruppo alla Camera. Carla Ruocco se la prende invece con i cronisti: "Gli italiani si stanno suicidando" a causa della crisi economica "e voi parlate di Adele Gambaro, che è solo fuffa". Arriva in piazza anche la senatrice questore Laura Bottici. Anche lei è lì per difendere la missione del gruppo di fronte alle "false" polemiche create dai dissidenti: "l'unità c'è se portiamo avanti qualsiasi progetto che è l'anima del movimento, allora sì che siamo uniti nelle idee" dice. La speranza, a chiusura della manifestazione, è che da domani nel gruppo e fuori, si torni a parlare dei programmi dei Cinque Stelle. Ma i toni, a cominciare da quelli che chiedono di voltare pagina, non sembrano ancora quelli della tregua. Intanto scoppia un altro caso intermo: "Smentisco qualsiasi passaggio ad altri gruppi, io rimango nel M5S". Lo chiarisce, al termine dei lavori dell'Aula, la deputata dissidente Paola Pinna, finita sotto accusa per alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa. "Io do voce agli elettori - aggiunge - in molti in questi mesi mi hanno espresso la loro frustrazione". Ma nel pomeriggio si rincorrono diverse voci. "Ho chiesto io di avviare la procedura di espulsione" per la deputata dissidente del M5S Paola Pinna. "Ho mandato una mail al mio capogruppo e al gruppo, quindi l'avrà ricevuta anche lei". Lo dice all'Adnkronos il deputato M5S Andrea Colletti. Il motivo? "Lo spiegherò in assemblea, anche per rispetto della stessa Pinna", chiarisce.