M5s . Addio a Grillo. Anche il secondo voto dà ragione a Conte
Un'immagine che ormai appartiene all'album di famiglia del M5s
Funghi velenosi. Non ha portato fortuna a Beppe Grillo il suo invito a boicottare il voto bis (chiesto proprio da lui) sulle modifiche allo statuto del M5S. «Andate a votare se avete voglia - aveva detto l'Elevato - se no andate per funghi, cercate di prendere una bella decisione, io non mi offendo, non vi conosco neanche più». Un'esortazione che non può non ricordare quella di Bettino Craxi, quando nel 1991 invitò gli italiani ad «andare al mare» alla vigilia del referendum del 9 giugno promosso da Mario Segni per abrogare le preferenze plurime. Allora finì che a votare andarono 27 milioni d’italiani, con un quorum del 62,6%. E la preferenza plurima per il Parlamento venne abrogata con un sonoro 95,6% di sì. Così è stato anche domenica, con l'auspicio di Grillo naufragato contro una solida partecipazione al voto dei militanti del M5s. Forse all'ex-Garante non ha portato fortuna riciclare lo slogan del leader socialista, proprio colui che aveva decretato l'ostracismo in Rai del comico genovese, dopo una battuta al vetriolo sui "socialisti ladri".
E così il Movimento 5 stelle ha votato di nuovo, come aveva chiesto il Garante (ora ex) Beppe Grillo. E le urne hanno premiato ancora Giuseppe Conte. A colpire è infatti innanzitutto il quorum, argomento di queste due ultime settimane di "campagna elettorale" interna tra il presidente e il cofondatore del Movimento. I dati del "secondo turno" delle votazion idicono che il quorum necessario per rendere validi i cambiamenti allo Statuto è stato raggiunto con il 64,40% degli iscritti aventi diritto. Un dato addirittura superiore al 61,23% della prima tornata di voto. Nel complesso, hanno votato quasi 4 mila iscritti in più. Più forte anche l'indicazione per il sì all'eliminazione della figura del Garante. L'addio a Grillo è passato con l'80,56% dei sì, 16,09% di no e 3,36% astenuti. Nelle consultazioni precedenti, i sì al superamento del Garante erano stati il 63,24%, i no il 29,09% e gli astenuti il 7,67%. In totale, gli iscritti che hanno sconfessato Grillo sono stati 46 mila e 747.
Risultati che ovviamente fanno esultare Conte e confermano che il Movimento ha definitivamente scelto di inserirsi in una dialettica politica più istituzionale. Abbandonando i Vaffa day, il populismo più becero, le sbandate no-vax, le oscillazioni ondivaghe tra destra e sinistra che avevano portato i "grillini" a governare con la Lega di Salvini. Basta. Conte gongola: «Il Movimento 5 Stelle ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato. Questa è l'onda dirompente di una Comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti», scrive l'ex premier sui social. «Andiamo avanti con grande forza, con l'orgoglio di quel che abbiamo fatto, ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese. Ho delle cose molto importanti da dirvi, lunedì dalle 16.00 ci vediamo qui in diretta. Scrivete nei commenti le vostre domande, domani proverò a rispondervi. Viva il Movimento!».
Riguardo la figura del Garante, c'è un cambiamento rispetto alla scorsa tornata. Se quindici giorni fa la base voleva soppiantare Grillo con un "organo collegiale appositamente eletto", questa volta gli iscritti hanno deciso - con il 38,81% dei si' - di non affidare a nessun altro organo le facoltà del Garante. Approvata con l'84,91% la possibilità, per il presidente, di proporre al voto degli iscritti la modifica del simbolo. Aumenta a sei il numero dei componenti del Collegio dei probiviri e vengono anche ridotti alcuni poteri del presidente.
Difficile ora ipotizzare come andrà a finire. In molti si aspettano una battaglia a suon di carte bollate e avvocati, con il fondatore che potrebbe passare al contrattacco sulla titolarità e l'uso del simbolo del M5s. Per ora, il Re detronizzato cita il film "The Truman Show" e sembra salutare la sua creatura politica. «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte», scrive sui social dopo i risultati della seconda votazione, postando un'immagine che cita l'ultima inquadratura del film quando il protagonista con una scala "buca" il cielo (pentastellato) del set ed esce.