Il governo. Lunedì Cdm sul caro-benzina. E preoccupano i 45 sbarchi in 24 ore
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al lavoro a Palazzo Chigi
Dopo le due settimane di vacanza trascorse fra Puglia e Albania, Giorgia Meloni è tornata ieri a Palazzo Chigi: un’ora circa nel suo studio, nel pomeriggio. «Ci tengo a ringraziare gli abitanti di Ceglie Messapica e tutti gli amici pugliesi per l’ospitalità di questi giorni nella loro meravigliosa terra. Al lavoro per costruire un’Italia che torni a pensare in grande, a essere consapevole del suo valore e delle sue potenzialità ancora inespresse», è stato il messaggio lanciato sui canali social, assieme a una foto in cui prende appunti fra tante penne colorate.Incombe la manovra 2024 da preparare, ma la prima emergenza resta il caro-carburanti, con la benzina arrivata al record di 2,8 euro (2,798) al servito sulla A21 Torino-Piacenza, secondo una denuncia di Assoutenti. Dalle opposizioni si torna subito a sollecitare il taglio delle accise, rispetto al quale qualcuno (il sottosegretario leghista Claudio Durigon) ha ipotizzato di usare il maggior gettito dell’Iva per una “limatina”, ma non tutti nel centrodestra sono d’accordo.
Accanto ai carburanti c’è però un altro dossier sempre attuale:gli sbarchi di migranti, dopo che ieri a Lampedusa si è toccato un nuovo primato con 45 barche arrivate in 24 ore (il precedente era 43), per un totale di 1.589 migranti arrivati. Per la maggior parte dalle coste tunisine, ma anche da Zuara in Libia. All’hotspot dell’isola si sono contate 2.882 persone, 101 delle quali sono state trasferite a Porto Empedocle. Numeri che spingono ancor più il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a lavorare su un nuovo decreto a settembre con cui il governo vorrebbe poter espellere subito gli stranieri ritenuti (è da decidere con quali strumenti) “pericolosi”, senza nemmeno riconoscere le relative garanzie.
Tutti temi utili per lunedì, quando tornerà a riunirsi dopo la pausa estiva il Consiglio dei ministri. Sul caro-carburanti le posizioni sono contrapposte. «Ridurre le accise ora è da irresponsabili. Costa 1 miliardo al mese e ne beneficiano pure i ricchi», ha avvertito il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi. Non risulta un provvedimento del genere in preparazione per il Cdm, ma l’ordine del giorno ancora non c’è. Secondo alcune fonti di governo il ministero dell’Economia e quello delle Imprese sono al lavoro, ma per altre fonti sarà una riunione “leggera”.Qualsiasi scelta d’altronde andrà inserita nel quadro più generale della seconda manovra del governo Meloni. Dopo aver serrato le fila nel suo partito, con gli incarichi alla sorella Arianna e al sottosegretario Fazzolari, la premier si prepara a compattare la maggioranza in vista della legge di Bilancio (per lunedì 4 settembre è previsto un vertice). Da Palazzo Chigi si predica prudenza. I ministeri hanno inviato i propri desiderata, ma non tutti potranno essere esauditi. Per l’istruzione il ministro Giuseppe Valditara è ottimista: «Attendo certamente che buona parte delle nostre richieste vengano, in qualche misura, accolte».
I margini di manovra del governo sono anche legati all’esito delle trattative nella Ue sul Patto di stabilità. Il negoziato è aperto e sarà fra gli argomenti dell’incontro di martedì ad Atene fra Meloni e il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis: per la premier è un pontiere fra il Ppe e il gruppo dei conservatori, un alleato visto che su tanti temi i due Paesi hanno interessi allineati. Anche sulla gestione dei migranti. Roma e Atene insistono perché sia concretamente affrontata dall’Unione. La presidente del Consiglio è stata poi invitata al Forum Ambrosetti a Cernobbio, ma il suo intervento sabato è ancora in attesa di conferma.