La storia. Laurea magistrale per Luca, affetto dalla Sindrome dell'X Fragile
Il momento della proclamazione della laurea magistrale di Luca Razzauti (www.unipi.it)
«A dieci anni ci dicevano che aveva un'età di 6 mesi». Da Livorno papà Giacomo racconta la storia di Luca Razzauti, 31 anni, ultimo di tre figli. Luca è affetto dalla Sindrome dell'X Fragile, un'alterazione genetica che causa disabilità cognitiva, problemi di apprendimento e relazionali. È classificata tra le malattie rare: colpisce 1 maschio su 4.000, 1 femmina su 7.000. Il 1° ottobre Luca ha conseguito la laurea magistrale in Storia e forme delle arti visive, dello spettacolo e dei nuovi media all'Università di Pisa, con il massimo dei voti e la lode. La sua tesi è presentato lo studio per una scenografia ispirata alla sua vita: «Il percorso. Vicissitudini di una persona particolare che aspira a conquistare il diritto di vivere la propria vita».
Chi l'avrebbe mai detto quando, a 10-11 anni, «le indagini genetiche hanno dato un nome a quelle difficoltà di comunicazione presenti fin dall'infanzia» e per le quali «scuola, azienda sanitaria, istituzioni non vedevano possibilità di evoluzione»? Caparbi, i genitori («vedevamo che c'era qualcosa, sotto la cenere, che aveva voglia di venire fuori») hanno cercato «varie soluzioni» confrontandosi con altre famiglie. Fino a 14 anni, racconta il padre, «non c'era nessun riscontro che Luca sapesse leggere e scrivere». Poi finalmente l'incontro con la tecnica della Comunicazione Facilitata Alfabetica (CFA): «È stata non dico una panacea, ma gli ha aperto un mondo». Ora Luca comunica scrivendo al computer, aiutato a non disperdersi da un mediatore che lo tocca secondo una precisa tecnica. «Queste persone - spiega il padre - hanno una situazione di presenza mentale enorme e dunque devono essere aiutate a canalizzare. Come un tavolo con tanti fogli sparsi sopra: la funzione del tocco è quella di far concentrare su cosa fare al momento».
Grazie alla Comunicazione Facilitata Alfabetica Luca ha sostenuto, in forma scritta, gli esami e ha discusso la tesi davanti al rettore Paolo Mancarella. Nel corso degli studi, che lo avevano portato nel 2014 a conseguire la laurea triennale in Discipline dello spettacolo e della comunicazione, è stato sostenuto dall'Ufficio servizi per l'integrazione di studenti con disabilità (Usid). «La sua carriera nella nostra Università è per tutti noi motivo di orgoglio - ha detto il rettore - e per questo voglio ringraziare lo staff dell'Usid e la squadra di studenti tutor e compagni di studio che lo hanno accompagnato in questi anni, così come i docenti che Luca ha incontrato». «Per me, per gli operatori che lo hanno supportato e soprattutto per tutti i giovani che affrontano, a volte con un senso di smarrimento, il percorso di studi universitario - ha aggiunto - la storia di Luca rappresenta una bellissima lezione di vita, di dignità e di determinazione». Alla laurea magistrale di Luca dedica una notizia il sito dell'università.
E ora cosa farà Luca? «Da 4 anni fa un percorso di vita indipendente finanziato dalla Regione Toscana - spiega il padre -. Ha un tutor che lo affianca. Lui avrebbe piacere di fare qualcosa nell'ambito della cinematografia, collaborare a sceneggiature. Intanto vuole laurearsi anche in Storia dell'arte». «Tutto il percorso che Luca ha fatto e sta facendo, fin dall'inizio - sottolinea - lo fa non solo per se stesso ma anche per gli altri. Il valore etico e sociale di quello che fa ce l'ha nel Dna». E voi, con lui? «Viaggiamo a vista, giorno per giorno, con la fiducia di fare un passo in più domani».