Il procuratore di Milano. Il grazie ai sei militari intervenuti
«Se i bambini o insegnanti o altri viaggiatori sono salvi lo dobbiamo al coraggio e all’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri e alla stazione di San Donato Milanese »: con queste parole il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, ha ringraziato i militari intervenuti nel dirottamento dello scuolabus.
«Hanno compiuto un’operazione che vediamo nei film con le squadre speciali, sono riusciti a bloccare questo pullman e hanno deciso di intervenire», ha sottolineato Greco. Per il procuratore «l’intento stragista» del 47enne Ousseynou Sy «era già partito». La salvezza dei bambini «la dobbiamo a sei carabinieri straordinari con un coraggio encomiabile » ha poi aggiunto il comandante provinciale dell’Arma, Luca De Marchis, nel corso della conferenza stampa in procura.
È stato proprio un bambino ad chiamare con il telefonino che aveva nascosto la centrale operativa di Lodi e a parlare con l’operatore dicendo: «Ci stanno portando via con un pullman». Allertate quindi pattuglie di servizio sul territorio, «due autoradio hanno intercettato il pullman, hanno intimato l’alt e sono state speronate. Tre si sono date all’inseguimento e una di queste ha sbarrato fisicamente la strada al mezzo che ha arrestato e poi ripreso la marcia» .
Due militari hanno poi «tentato di farlo desistere, mentre brandiva un accendino». È stato in quel momento che «altri due operatori dalla parte posteriore del bus hanno forzato la portiera posteriore e hanno infranto con lo sfollagente i vetri facendoli uscire». Mentre «il mezzo era in fiamme» alcuni bambini però «erano ancora dentro», per questo le operazioni dei militari di San Donato, Segrate e Paullo sono state «concitate e complicate» ha riferito De Marchis.
Nel frattempo l’uomo «usciva dalla portiera lato guidatore e i carabinieri del Radiomobile lo hanno bloccato a ridosso di una barriera». «Abbiamo evitato una possibile strage: ai bambini e alle loro famiglie va l’abbraccio più affettuoso dell’Arma», ha concluso De Marchis. «I bambini bussavano sui vetri, battevano, chiedevano aiuto e noi siamo riusciti a tirarli fuori, mentre l’attentatore aveva già rimesso in moto il bus, perché aveva capito che dei bambini stavano uscendo » ha detto il tenente Valerio Azzone dei carabinieri della compagnia di San Donato milanese, uno dei sei militari intervenuti non appena un ragazzino ha dato l’allarme, raccontando le fasi del salvataggio degli oltre 50 studenti che erano sul bus dirottato e dato alle fiamme da Ousseynou Sy. C’è anche un carabiniere 'eroe'.
Che è riuscito a disarmare l’autista impazzito intento a dare fuoco alll’autobus. Il carabiniere è stato trasportato in ospedale con ferite e ustioni sul braccio. Dall’ospedale il carabiniere confida di aver provato molta 'tensione'. Non sono stati momenti facili. «Quando l’autobus ha trascinato l’auto di servizio eravamo dentro», racconta ai colleghi. «Siamo scesi con le pistole in mano, ma abbiamo deciso di non utilizzarle perché abbiamo visto una marea di bambini ».