Ragazzi. A Milano l'Olimpiade comincia in oratorio
(Fotogramma)
Nella città che ha vinto le Olimpiadi invernali 2026, c’è una fiaccola che si accende già stamani: quella di Oralimpics, l’Olimpiade degli oratori. Accade a Milano, dove ancora si gusta il sapore della festa condivisa con Cortina, lunedì scorso, alla notizia dell’assegnazione dei Giochi 2026. Accade nel suo splendido Duomo dove l’arcivescovo Mario Delpini ha benedetto la fiaccola della manifestazione promossa dalla Fondazione oratori milanesi (Fom) e dal Centro sportivo italiano (Csi) di Milano, e che fino a domenica vedrà 3.500 ragazzi cimentarsi in prove individuali e di squadra sui campi e gli impianti allestiti a Mind-Milano Innovation Discrict – la grande area alle porte della metropoli lombarda che ospitò l’Expo 2015 «Nutrire il pianeta, energia per la vita».
A dare energia alla terza edizione di Oralimpics, i valori di amicizia, socialità, solidarietà, inclusione, che da sempre ispirano l’evento. Alla radice e al cuore di tutto: il Vangelo. E sarà la Messa – presieduta dal vicario generale della diocesi di Milano, il vescovo ausiliare Franco Agnesi – a concludere Oralimpics alle 12 di domenica. Ma è nello stile del Vangelo che Oralimpics si offrirà, in ogni sua iniziativa, al popolo degli oratori. Un popolo grande davvero: ben 3.500 gli iscritti alle gare, preadolescenti soprattutto, provenienti da 160 oratori, quasi tutti della diocesi di Milano. Ma c’è chi arriva da fuori, come la squadra di Nomadelfia, la comunità fondata da don Zeno Saltini vicino a Grosseto.
Fra oggi e domenica Mind diventa un villaggio olimpico. Ma in stile Giornata mondiale della gioventù. Qui i ragazzi trascorreranno la notte e consumeranno i pasti. Qui potranno condividere non solo l’esperienza agonistica, ma anzitutto la dimensione educativa, civile, spirituale dello sport. Emblematico, a questo proposito, il percorso dei tedofori – un gruppo di ragazzi che in bicicletta porterà la fiaccola dal Duomo fino all’Albero della Vita, nell’area Mind. Faranno tappa a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, e a piazza Città di Lombardia, sotto la sede della Regione – e si tratta delle istituzioni che con Arexpo, Coni Lombardia e Comitato paralimpico lombardo sostengono l’evento. Ma sosteranno anche all’Istituto Palazzolo della Fondazione Don Gnocchi – luogo simbolo della sofferenza e della cura – e all’oratorio di Baranzate – laboratorio di accoglienza e integrazione, cuore pulsante di una comunità fra le più multietniche d’Italia. Valore aggiunto, nei giorni dell’evento, la presenza e le testimonianze di atleti di diverse discipline, inclusi alcuni campioni del mondo paralimpico come Daniele Cassioli (sci nautico) e Ian Sagar (basket in carrozzina).
Stasera alle 20,30 l’Open Air Theatre di Mind ospiterà la cerimonia inaugurale, aperta anche a genitori, animatori, educatori degli atleti. Fra musica, balli, esibizioni, ospiti, una grande festa degli oratori. Domani, fin dal mattino, il via alle gare. Con una novità, quest’anno. Che si chiama «Oralimpics Open Day». Nel corso della giornata di domani, infatti, anche bambini e ragazzi non iscritti, con i loro genitori e gli animatori, potranno cimentarsi in tornei, prove e attività proposte da alcune associazioni e da una trentina di federazioni del Coni Lombardia. Ce n’è davvero per tutti i gusti: dal quidditch al muay thay, dal tiro con l’arco alla scuola di circo, dal «Villaggio dei Vigili del Fuoco» alle simulazioni di primo soccorso organizzate dai medici sportivi (in www.oralimpics. comil programma completo e l’elenco delle discipline). «Sarà una manifestazione degli oratori ma aperta davvero agli amanti dello sport», tira le somme don Stefano Guidi, direttore della Fom e, da poco, coordinatore di Odielle (Oratori diocesi lombarde). «Per questa terza edizione invitiamo tutti a partecipare – riprende don Guidi – per provare a respirare quel clima olimpico che proprio in questi giorni con l’aggiudicazione delle Olimpiadi invernali del 2026 abbiamo già assaporato. Lo sport contiene in sé grandi valori educativi. Negli oratori li coltiviamo da sempre. Proprio da Milano, approfittando di questo evento e dell’antica tradizione dell’oratorio, può nascere una riflessione affinché lo sport sia davvero un terreno comune sul quale far crescere i nostri ragazzi».