Roma. Lite per un pallone finisce a insulti razzisti. E diventa un caso politico
Una lite per un pallone che diventa prima un episodio di razzismo e poi un caso politico. Tutto è cominciato domenica sera, in via largo Raffaele Pettazoni in zona Torpignattara a Roma. Un gruppo di bimbi figli di immigrati sta giocando a calcio, ma ad un certo punto scatta una lite con dei ragazzini più grandi che gli portano via il pallone. A un loro rifiuto alla richiesta di restituirlo hanno chiamato i genitori e la lite si è allargata ad altri conoscenti che sono arrivati nel parco. Due genitori dei bambini, di origine indiane, e un cittadino del Bangladesh che passava per caso sono stati aggrediti e uno di loro colpito anche con una bottiglia. E non sono mancati anche insulti razziali. I tre uomini stranieri sono rimasti feriti e portati in ospedale, due al San Giovanni e uno al Vannini. Stasera, alle 19, quel parco sarà teatro di un presidio di associazioni e realtà organizzative contro la violenza razzista.
Ma la vicenda è presto diventata un caso politico con il vice capogruppo Pd-Idp alla Camera e capogruppo Demos in assemblea capitolina, Paolo Ciani, che ha depositato insieme ad alcuni colleghi «una interrogazione al ministro dell'Interno per fare chiarezza sul grave episodio di violenza e razzismo denunciato a Torpignattara». Il fatto che, aggiunge, «bambini e ragazzi siano insultati per strada per la loro origine e che i loro parenti siano aggrediti violentemente è grave e non tollerabile. Roma è una città multietnica e multiculturale da secoli e nessuno può pensare di imporre con la violenza altre modalità di rapporti di quelli previsti dalla nostra Costituzione e dalle leggi che ne derivano». Anche l’assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio, Andrea Catarci, annunciando la sua presenza al presidio di stasera, sottolinea che «a Torpignattara, dove è andata in scena la vigliacca e violenta aggressione di bambini e famiglie indiane e bengalesi, come nel resto di Roma e in ogni luogo non c’è spazio per razzismi, fascismi, prepotenza e violenza spicciola».
A condannare l’episodio sia Avs capitolina che la lista civica con Gualtieri sindaco. «Tale atrocità ci conferma ancora una volta che la deriva razzista sta oramai dilagando nella nostra città: è inaccettabile dover leggere di episodi tali a danni di bambini e ad opera di ragazzini che si professano addirittura fieramente 'razzisti' – dicono - Roma, ci teniamo a ribadirlo, è fieramente antifascista, contro ogni forma di discriminazione, razzismo e violenza, inclusiva e attenta alle famiglie di ogni provenienza, è questo il messaggio che deve arrivare.