Attualità

Il dramma. Lite a Voghera, assessore spara e uccide 39enne: arrestato

Redazione Internet mercoledì 21 luglio 2021

La scena del dramma

E' stato Massimo Adriatici, avvocato, assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), in Polizia fino al 2011, a sparare il colpo di pistola che martedì sera, poco dopo le 22, ha ucciso Youns El Bossettaoui, 39 anni di nazionalità marocchina. Il fatto è accaduto in piazza Meardi nella città oltrepadana. Adriatici inizialmente era stato arrestato per omicidio doloso, poi la Procura di Pavia ha modificato il capo d'accusa in eccesso di legittima difesa. Sul fatto stanno indagando i carabinieri. Adriatici starà agli arresti domiciliari fino all'udienza di convalida, nelle prossime ore.

L'assessore ha esploso un colpo di pistola verso l'uomo di origini marocchine dopo una lite tra i due, avvenuta davanti a un bar. Il ferito è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Voghera (Pavia). Le sue condizioni, che all'inizio non sembravano preoccupanti, si sono aggravate rapidamente sino alla morte avvenuta nella notte. L'uomo è stato colpito con un solo colpo al petto.

Adriatici deteneva regolarmente la pistola con cui ha sparato. L'avvocato è assessore alla Sicurezza nella Giunta di centrodestra guidata dalla sindaca Paola Garlaschelli. L'uomo si è autosospeso dall'incarico. "Sino all'esito del giudizio che lo vede indagato" ha spiegato Garlaschelli.

Massimo Adriatici ha una storia da tutore dell'ordine, prima come poliziotto e poi come avvocato di uno studio molto noto a Voghera. Ha indossato la divisa della Polizia per 16 anni e la sua carriera, iniziata nel 1995 come agente, si è conclusa nel 2011 con il grado di sovrintendente, dopo aver vinto il concorso pubblico per diventare avvocato, professione per cui ha smesso di portare il distintivo. L'assessore leghista era stato poliziotto proprio a Voghera, la cittadina in cui è avvenuto l'omicidio di cui è originario e dove è molto conosciuto.

Laureato in Giurisprudenza quando era ancora in polizia, una volta diventato avvocato ha affiancato alla libera professione il ruolo di docente di Diritto processuale penale, con una collaborazione occasionale, da esterno, all'Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", dove aveva conseguito la laurea. Allo stesso tempo non aveva dimenticato il suo primo amore, quello per la divisa, diventando docente della Scuola allievi di Polizia di Alessandria, dove era molto apprezzato.

Fonti della Lega hanno fatto sapere che il colpo di pistola sarebbe "partito accidentalmente" in "risposta a un'aggressione". La vittima, continua la fonte riportata dall'Agi, "era una persona nota in città e alle forze dell'ordine per episodi di ubriachezza e violenze".

Naturalmente spetterà ai magistrati verificare lo scenario in cui è maturato il dramma. Le prime dichiarazioni dell'arrestato ricostruiscono un fatto accidentale: "Stavo passeggiando in piazza Meardi quando ho notato quell'uomo infastidire i clienti di un bar. Mi sono avvicinato, l'ho redarguito invitandolo ad andarsene e a quel punto ho chiamato la Polizia. Sentendo la mia telefonata, mi ha spinto facendomi cadere. È stato a quel punto che dalla pistola già impugnata è partito il colpo".

La tragedia si è trasformata rapidamente in un caso politico. Matteo Salvini in un video sulle sue pagine social descrive Massimo Adriatici come di "un docente di diritto penale, ex funzionario di Polizia, avvocato penalista noto e stimato in questa bella città in provincia di Pavia, vittima di una aggressione ha risposto accidentalmente (...). La difesa in questo caso, se così fosse, è sempre legittima".

D'altro canto il senatore Alan Ferrari, vice presidente vicario dei senatori del Pd si è detto preoccupato. "In un paese civile e democratico un assessore non spara ad una persona. Mi auguro che la Lega al più presto prenda le distanze dal gesto di Adriatici. La giustizia fai da te non ha cittadinanza nelle nostre leggi e nella nostra convivenza".