Il governatore. Zaia: l’Unione Europea deve cambiare rotta. Ma il Nord vuol restare
«Fatemi dire una cosa subito, da ex ministro dell’Agricoltura: Bellanova la si valuterà per quello che farà, ma non si inquina il campo del confronto con giudizi-spazzatura e mancando di rispetto alla persona. A lei quindi la solidarietà mia e della gente veneta». Parte in quarta con un gesto di fair play, il governatore del Veneto Luca Zaia. Guai però a pensare che il delicato pensiero verso Bellanova influenzi anche il pensiero sul neonato governo. Che è duro e senza appelli: «Un matrimonio per corrispondenza. Spero vadano a casa presto».
Governatore, sino a poche settimane fa lei a Roma aveva interlocutori della Lega. Non è per colpa di M5s e Pd se ora gli interlocutori sono cambiati... Salvini ha fatto benissimo a far cadere il governo. Era tutto fermo. La gente qui ci diceva 'ma che ci state a fare a Roma?'. Non andare a votare è stata un’opportunità persa: poteva nascere un governo senza alibi. Ora temo che loro traccheggeranno fino all’elezione del capo dello Stato.
Di Nord ora al governo ce n’è ancora meno... Male, malissimo. Un errore di valutazione. Il Veneto fa 150 miliardi di Pil. La Lombardia penso il doppio. Con meno Nord il governo è meno forte.
Si rischia una frattura Nord-Sud? Si rischia una frattura tra efficienza e sprechi. Io mi arrabbio e mi offendo quando dicono che chiedo l’Autonomia a vantaggio solo del Nord. Il Nord non vuole vedere il Sud affondare, l’interesse anche economico è vedere un Sud che si rialza. La foresta che cresce nel Meridione, questo popolo che grida e non viene ascoltato, non ha alcun vantaggio da sprechi di cui beneficiano in pochi, sempre gli stessi. Il lavoro al Sud non cresce, c’è la scena tragica di persone che fanno la valigia per andarsi a curare altrove. E sia chiaro che per noi sono i benvenuti. L’Autonomia è per costringere a governare nell’interesse dei cittadini. Ed è una cosa che sta nella Costituzione, punto.
Insiste sull’Autonomia, quindi. I primi segnali del governo?
Il ministro Boccia non lo conosco, non ci siamo sentiti, per ora pesa tutto quello che ha detto prima di essere al governo. Vedremo se sarà folgorato sulla via di Damasco. Ma su questo tema conosciamo bene le idee di Pd e M5s. Pensi che alle primarie del Pd si può usare la tessera elettorale, al nostro referendum ci fu vietato. Quando ci fu la prima pre-intesa, il premier Gentiloni non venne nemmeno a firmare. Di Maio, che dire... dopo mesi di lavoro del ministro Stefani ha detto che voleva istituire una commissione di accademici. Per Conte parlano i fatti: a dicembre 2018 disse che a febbraio 2019 l’Autonomia si faceva...
Si è dato un tempo per aspettare?
Io non do mai ultimatum. Ma Boccia e questo governo hanno due strade: o scrivono una pagina di storia o la pagina di storia la scriveremo noi appena andranno a casa.
Cos’altro chiede il Veneto al governo?
La Tav, qui non esistono Comitati per il no. Voglio essere meno solo sulla Pedemontana, il più grande cantiere d’Europa. E sulle Olimpiadi mi auguro un cambio di registro dopo le figuracce che hanno fatto i grillini.
M5s-Pd: se l’aspettava?
Il voto su Rousseau dice tutto: l’80% di sì. Hanno sentito il richiamo della foresta, il ritorno alle origini. Si ricompone il blocco di sinistra, è un’alleanza politica che si estenderà. Ma loro, i grillini, non hanno capito che questo con il Pd è un abbraccio mortale.
Perché? È nell’alleanza con voi hanno perso milioni di voti...
Con noi preservavano una loro identità. Ora invece i due partiti vanno a sovrapporsi e andranno a sovrapporsi anche gli elettorati. Un po’ quello che capitava a noi con Forza Italia.
A proposito di Lega: il partito è unito dopo il blitz non riuscito di Salvini?
La Lega è la Lega. È come nel calcio: c’è a chi piace il centravanti, a chi piace l’ala. Ma la squadra c’è. Il giochino di dividerci non funziona.
Però lei da governatore è considerato un abile negoziatore, anche con Bruxelles: non pensa che Salvini abbia pagato la sua ostinazione nel non voler dialogare con l’Europa?
Questa è una narrazione mediatica. La Germania ha più procedure d’infrazione europee di noi. Sa perché? Perché dà battaglia. Esattamente come la Francia. Io tremo quando l’Europa è contenta del governo italiano, vuol dire che possono far passare di tutto.
Sì, però se si vuole governare l’Italia un po’ di chiarezza sull’Europa ci vuole...
Io le dico ciò che pensano le piccole-medie imprese che incontro tutti i giorni: cambiare l’Europa sì, ma uscire dalla Ue o uscire dall’euro no.
Anche sui migranti lei sembra adottare linee 'pragmatiche', di recente il Veneto ha varato un piano per l’integrazione...
Io ascolto la gente veneta che su questo tema mi chiede controlli severi, sicurezza per le strade e integrazione vera. Partendo dal presupposto che dobbiamo aiutare prima i nostri bisognosi e poi quelli del resto del mondo.
La sua prossima partita sarà nazionale o regionale?
Penso a concludere il mandato, devo portare a casa l’Autonomia. Teoricamente potrei fare un terzo mandato, ma deciderò a tempo debito.
Ci sarà mai più un’alleanza Lega- M5s?
Loro non vendono un progetto politico ma alibi, basano la loro azione sull’odio sociale. 'Io sono buono e gli altri sono tutti ladri', questa è la loro parola d’ordine. Noi siamo altro.