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Comunali Ballottaggio a Napoli. Lettieri: voglio Napoli per famiglie e bimbi Stavolta rimonto io

ANGELO PICARIELLO martedì 14 giugno 2016
Gianni Lettieri, l’ex 'scugnizzo della Duchesca' ci riprova. Cinque anni dopo, passati tutti da capogruppo dell’opposizione («io rispetto gli impegni»), prova a restituire pan per focaccia a Luigi De Magistris, che al secondo turno mise la freccia e gli inflisse una dura sconfitta. Il suo appello va soprattutto agli elettori del Pd, che allora decisero la sua sconfitta al secondo turno, e alla gente dei quartieri da cui ha ottenuto, in risposta, migliaia di messaggi e di suggerimenti. A partire dalla Duchesca, un tempo fiorente casbah napoletana a due passi dalla stazione. «Ci abitai da ragazzo. Era il cuore pulsante della città, un giorno - racconta avrò avuto 8-9 anni, venne Gino Paoli a comprare una radiolina sulla bancarella dei miei. Fumava e mi andò un po’ di cenere negli occhi. Per farsi perdonare mi regalò 5mila lire dell’epoca». Conoscendo i tempi della giustizia, un risarcimento in tempi record. Rimasi contento. Ma oggi nel quartiere è tutto chiuso, sporcizia dappertutto. Una consultazione capillare, la sua, quasi sul modello grillino... In realtà non mi sento né di centrodestra né di centrosinistra, mi sento di Napoli. Sono un imprenditore che per 5 anni si vuol mettere a disposizione della sua città a costo zero: il mio stipendio da sindaco lo devolverò alle famiglie bisognose. Non punto né a Roma né a Bruxelles. Non sopporto la città ridotta così e ho agito come faccio da imprenditore. Sono andato quartiere per quartiere a farmi indicare le priorità dai cittadini, ho fatto un piano per ogni zona. Con il ballottaggio cambia tutto, conta solo il contatto diretto con i cittadini. Che cosa dice agli elettori del Pd? Che la mia non sarà una giunta politica, ma un governo dei migliori. Che non si può votare la peggiore amministrazione di sempre, retta da un sindaco che ha utilizzato l’incarico come trampolino di lancio per la carriera politica, senza mantenere nessun impegno. Il mio programma punta allo sviluppo e alla serenità, il suo porta alla decrescita e all’isolamento della città. Con lei Napoli dialogherà con Renzi? Dialogherò con le altre istituzioni per far rispettare gli impegni con la città. È necessario su Bagnoli, sui fondi europei, sul Porto. Con De Magistris Bagnoli resta ferma, fra ricorsi e contro-ricorsi. Con me parte. Avrò con Renzi un corretto dialogo istituzionale. Nel rilancio turistico di Napoli quali meriti riconosce alla giunta uscente? A Napoli sono arrivati più turisti, né più e né meno come altrove, sull’onda del crollo di mete straniere per il rischio terrorismo. Ora il problema è farli ritornare, con la camorra che si è impadronita di interi pezzi di città; con gli autobus circolanti che in 5 anni si sono ridotti da 600 a 240. Io ho in mente un’altra città, che punti tutto su famiglia e sicurezza. Come si combatte la criminalità? Con scuola e lavoro, non con chitarra e mandolino. Strappando i ragazzi alla strada, come feci da presidente degli industriali di Napoli, col progetto Quadrifoglio. Immagino presidi di polizia municipali aperti 24 ore su 24 in ogni quartiere e un asses- unico a scuole, famiglia e bambini. Che cosa può fare un sindaco per ridare centralità alla famiglia? Serve una città a misura di famiglia e bambini, non di estremisti e violenti. De Magistris paga le forniture ai centri sociali che occupano edifici pubblici e trascura il terzo settore. Ha ridotto l’assistenza ad anbiare ziani e disabili del 51 per cento. Le case famiglia non ricevono fondi da 2 anni. Io invece farò un progetto tutto dedicato alle famiglie e al terzo settore. Ho poi pensato a un 'reddito di sostegno sociale' per gli over 50 che perdono il posto di lavoro, 600 euro al mese per 18 mesi, finanziando nel frattempo l’apertura di una piccola attività. Ma i fondi dove li troverà? Occorrono 28-30 milioni. Conto di prenderli dal fondo di sostegno sociale europeo, mai utilizzato e penso a una vendita straordinaria del patrimonio immobiliare. Mentre il mio interlocutore fa solo enunciazioni, come la differenziata al 70 per cento. O quando dice che paga i fornitori a 60 giorni, mentre in realtà si va oltre i 15 mesi. Per questo rifiuta il confronto diretto, per poter continuare ad andare sui massimi sistemi. Quale sarà il primo provvedimento? Farò un pacchetto di misure per ripristinare legalità e sicurezza e riportare l’etica a Palazzo San Giacomo.