II paesaggio è come te lo aspetti, con il cielo terso, le conifere verdissime, i ruscelli che scrosciano. Ieri mattina, per un’escursione con la famiglia nel suo ultimo giorno di vacanza, suor Maria Agata Niederbrunner aveva scelto un percorso a Selva dei Molini tra la Valle di Tures e la Valle Aurina, in Alto Adige. Il malore è arrivato di sorpresa e la suora – 79 anni, in pensione ma ancora attiva nell’assistenza ai pazienti e ai malati terminali nell’ospedale di Brunico – ha messo un piede in fallo: tanto è bastato perché scivolasse lungo un dirupo profondo 150 metri morendo immediatamente. Vittima di un passo falso anche Wolfgang Richter, cinquantottenne imprenditore di Singen, nel BadenWurttemberg. L’alpinista è morto domenica mattina, sotto l’Aiguille Noire di Peuterey, nel massiccio del Monte Bianco: ironia della sorte, aveva appena deciso – insieme al compagno di cordata – di desistere dal tentativo di ascensione. Mentre tornava verso valle con l’amico è scivolato precipitando per duecento metri in un canale roccioso, andando a finire in un crepaccio. Gli uomini del soccorso alpino valdostano – allertati dal compagno di scalata di Richter – non hanno potuto fare altro che recuperare la salma. Le indagini sulla dinamica dell’incidente sono affidate ai militari delle Fiamme Gialle della tenenza di Entreves. Altra montagna – il Cervino – ennesima vittima, questa volta uno scalatore esperto, una guida alpina francese di 32 anni: Gerard Durand, dopo aver raggiunto domenica mattina la cima del Cervino, stava rientrando insieme al suo cliente, anche lui un giovane francese, scendendo lungo la via italiana verso Capanna Carrel. Al col Felicite, a 4.200 metri di quota, l’incidente: secondo una prima ricostruzione dei finanzieri della stazione di Cervinia a cui sono affidate le indagini, la guida aveva appena calato il compagno di arrampicata e si apprestava a calarsi a propria volta quando è precipitata. Il cliente ha subito chiamato gli uomini del soccorso alpino valdostano che lo hanno trovato incolume ma sotto choc, ancora legato al corpo senza vita della guida: non ha saputo fornire alcuna informazione sulla dinamica dell’incidente, sebbene abbia visto Durand precipitare davanti ai suoi occhi. L’ultima vittima di domenica, sulle montagne del Lecchese, è un escursionista di 44 anni residente in Valsassina, in provincia di Lecco. Anche questa volta è stato una malore la causa dell’incidente: l’uomo è morto al culmine di un’ascesa mentre si trovava in quota, in un rifugio dell’alta valle dei Mulini, sul versante nord della Grigna settentrionale. Vano l’intervento dell’elisoccorso: le condizioni dell’escursionista sono apparse subito gravissime, il decesso è avvenuto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale di Lecco. Sempre per un malore improvviso ha perso l’equilibrio ed è precipitato in un profondo burrone Delio Risi – 75 anni, di Schio – durante un’escursione sul Pasubio. L’incidente è avvenuto sabato nei pressi del rifugio Lancia: il medico d’urgenza, intervenuto con l’elicottero di Trentino emergenza non ha potuto far altro che constatare la morte dell’uomo.