Ecco, secondo Legambiente,
dodici buone pratiche locali antismog, in tema
di mobilità nuova, efficienza energetica e verde urbano in grado
di ridurre l`inquinamento locale che tutti i sindaci potrebbero
adottare in tempi brevi:
L`area C di Milano, la zona 30 di
Torino Mirafiori e Cagliari, la bicipolitana di Pesaro. Ed ancora
il piano della mobilità pensato dalla città di Bolzano per
incentivare i cittadini ad usare i mezzi pubblici, la linea tram
di Firenze-Scandicci che in quattro anni ha registrato oltre 13
milioni di viaggiatori all`anno ben disposti a lasciare l`auto a
casa, l`Hub delle merci di Parma, il park&ride (parcheggi di
interscambio) di Bari, il pedibus e il bicibus scuola promosso a
Reggio Emilia, il Pony Zero Emissioni che ha preso il via a
Torino, il bosco sociale di Ferrara per ridurre le emissioni
inquinanti e l`esperienza in Alto Adige dove, per ridurre i
consumi per il riscaldamento degli edifici, da anni è
obbligatoria la certificazione energetica per tutti gli
interventi con standard obbligatori sia per le nuove case che per
le ristrutturazioni che riducono inquinamento e bollette delle
famiglie.
Dodici esempi virtuosi di misure
anti-smog, promosse da amministrazioni, cittadini e aziende, e
messe in atto in questi anni dai sindaci di alcune città
italiane, che da soli, hanno avuto il coraggio di scommettere
sulla sostenibilità, su un nuovo tipo di mobilità urbana
avviando, così, un processo di rigenerazione urbana non
indifferente che dovrebbero essere replicate in tutto il Paese.
È la sfida che l`associazione ambientalista lancia oggi alle
amministrazioni e ai sindaci, ma anche al premier Renzi alla luce
dell`incontro governativo che il ministro dell`Ambiente Gian Luca
Galletti terrà il 30 dicembre con i presidenti di Regione e i
primi cittadini dei grandi centri urbani per discutere insieme
dei possibili interventi da adottare nelle città italiane.
In
vista dell`incontro di mercoledì, Legambiente ricorda al Governo
Renzi questi esempi virtuosi che meritano di essere sostenuti
economicamente e replicati perché sono la dimostrazione che un
cambio di rotta nelle politiche della mobilità è possibile, dá
frutti, raccoglie consenso e produce economia sana. Un`operazione
possibile - sostiene Legambiente - solo se l`Esecutivo decide di
mettersi finalmente in gioco e di sostenere quei comuni virtuosi,
ad oggi rimasti soli, attraverso un piano nazionale che renda le
auto un oggetto indesiderato in città e rimetta in discussione il
concetto di mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul
ferro e l`uso dei mezzi pubblici per rendere le città più
vivibili e libere dallo smog.
"I blocchi e le targhe alterne sono provvedimenti inevitabili -
dichiara Rossella Muroni, la presidente nazionale di Legambiente
-
ma per risolvere il problema dello smog devono essere
accompagnati da politiche di sistema. I sindaci devono replicare
le buone pratiche già in atto nei diversi comuni, ma serve una
svolta da parte del Governo con un piano straordinario sulla
mobilità in città. Dov'è finito il Matteo Renzi sindaco di
Firenze che aveva il coraggio di pedonalizzare parte del centro
storico sfidando i commercianti e di portare avanti interventi ad
hoc per la città? Nonostante i primi e tardivi segnali messi in
campo su input del ministro Delrio nella legge di stabilità, ad
oggi il Governo Renzi non ha preso misure drastiche in materia
per rendere l`auto privata l`ultima delle soluzioni possibili per
gli spostamenti dei cittadini. Serve un cambio di passo veloce e
decisivo che sappia guardare anche a quelle buone pratiche già in
atto nel Paese in termini di mobilità sostenibile, efficienza
energetica e verde urbano. ".
Parlare di mobilità sostenibile
significa anche parlare di un trasporto competitivo, moderno,
sicuro e efficiente che sappia rispondere alla nuova e crescente
domanda di mobilità delle aree urbane. L`esempio arriva dalla
linea tram che collega Firenze a Scandicci. Una linea lunga 7,4
km con 14 fermate, che a quattro anni dalla sua attivazione ha
registrato oltre 13 milioni di viaggiatori all`anno con almeno il
25% dell`utenza che in passato viaggiava su auto privata. A
partire dal giugno 2013 è stato ammesso il trasporto di
biciclette seppur con alcune limitazioni. Firenze ha così
dimostrato che investire sul trasporto ferroviario significa
anche migliorare e rendere più vivibile la città.
Per Legambiente tra le misure anti-smog da replicare c`è
senz`altro
la zona 30 nelle aree residenziali come quella testata
a Cagliari e a Torino Mirafiori. Nella città sarda la zona con
limite a 30 km/h ha migliorato la circolazione ed ha consentito
un dimezzamento dei costi sostenuti per incidenti stradali dal
2011 al 2015. Nel capoluogo piemontese, invece, la mobilità slow
è stata accompagnata da pratiche per la sicurezza stradale.
Un`esperienza positiva che, insieme a quella delle
bici cargo,
avrebbe dovuto evolversi ed estendersi ma che invece è rimasta
circoscritta. L`associazione ambientalista si augura, invece, che
possa essere presa come modello insieme a quella dell`
area C di
Milano, una misura quest`ultima pensata per disincentivare
l`utilizzo dei veicoli privati a favore dell`utilizzo del
trasporto pubblico.
L`accesso all`area C (che coincide con la Ztl
Cerchia dei Bastioni), nei giorni feriali e in orario diurno, è
consentito solo a pagamento (5 euro) per la maggior parte delle
auto, mentre è vietato per i veicoli inquinanti e gratuito per
quelle ad emissioni zero. Nel primo semestre del 2015, con quasi
96mila ingressi al giorno, il traffico è calato del 28,6%
rispetto alla media del 2011, quand`era in vigore l`Ecopass,
presto dimostratosi inefficace. Al successo ha contribuito la
crescente offerta di servizi di mobilità come il
car sharing,
dopo il primo avviato proprio da Legambiente nel 2001, e il
potenziamento del trasporto pubblico grazie ai proventi del
pedaggio.
Vale la pena ricordare -
prosegue Legambiente - anche
la bicipolitana di Pesaro, una
metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi
ciclabili e le carrozze sono le biciclette. Lo schema utilizzato
è quello delle metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle
linee (gialla, rossa, verde, arancione….) che collegano diverse
zone della città, permettendo all`utente uno spostamento rapido,
con zero spesa, zero inquinamento, zero stress.
La metropolitana
delle bici, attualmente in costruzione, occuperà un`estensione di
circa 70 km, con 14 itinerari ciclabili e ciclopedonali, e
collegherà le zone periferiche al centro della città.
Il
Pony Zero Emissioni, una realtà che ha preso il via a Torino
grazie alla Pony Zero, società nata nel 2013 con l`obiettivo
rivoluzionare, con una logica ecosostenibile, il settore delle
spedizioni usando la bici e contribuendo a ridurre le emissioni
inquinanti della logistica urbana. L`attività si afferma
rapidamente e crescono le consegne con più di 1000 recapiti
giorno "All in time". La bicicletta e la passione dei giovani
corrieri (bikemessengers) contribuiscono a ridurre le emissioni
di CO2 del settore spedizioni, in ambito urbano. C`è poi il
servizio pedibus e bicibus scuola promosso dal comune di Reggio
Emilia e che è diventato a tutti gli effetti uno servizio
pubblico di trasporto per l`infanzia.
Perché poi non pensare ad un
vero e proprio piano di mobilità,
come ha fatto Bolzano? Bolzano è l`unica città italiana dove meno
di un terzo degli abitanti usa l`auto e c`è riuscita non
stendendo chilometri e chilometri di asfalto ciclabile, ma
riducendo i parcheggi di superficie, aumentando la sicurezza di
chi si muove a piedi, ampliando le aree pedonali e facendo
ricorso alle corsie protette per le bici in quei tratti di strada
dove era impossibile garantire una armonica convivenza tra i vari
veicoli.
C`è inoltre l`esperienza
avviata a
Bari con il park&ride, i cosiddetti parcheggi di
interscambio con relativa tariffazione concentrica, attivato
dall`amministrazione comunale che consente agli automobilisti
diretti verso il centro città di parcheggiare il veicolo nelle
aree di sosta periferiche d`interscambio e di raggiungere il
centro con bus navetta. L`obiettivo è quello di decongestionare
il traffico cittadino attraverso l`integrazione fra mezzi privati
e mezzi pubblici. Oppure c`è l`esempio dell`
Hub delle merci di
Parma, che è riuscito a spostare, grazie ad accordi con
operatori ferroviari ed enti territoriali, parte del trasporto
delle merci da gomma a rotaie.
Sul fronte dell`efficienza energetica, Legambiente ricorda che a
far scuola sono anche le provincie di Trento e Bolzano, dove la
certificazione energetica è oggi una pratica conosciuta e diffusa
e dove si è stabilito che per tutte le nuove costruzioni la
classe B deve essere, per tutti i nuovi interventi, quella minima
obbligatoria. Infine non meno importante la questione del verde
urbano in città:
piantare migliaia di alberi nelle strade e nei
parchi, perché assorbono emissioni inquinanti e CO2. Tra i tanti
esempi Legambiente rilancia quello del bosco sociale di Ferrara,
un progetto che ha come obiettivo quello di realizzare e gestire
un bosco di comunità, rilanciando tra le persone un maggiore
senso civico e la rete dei Ceas (Centri di educazione alla
sostenibilità).