Il Veneto rovina i piani di Matteo
Salvini in vista delle Regionali e a pochi giorni dalla grande
manifestazione della Lega Nord in programma sabato a Roma. Il
leader della Lega Nord, ormai già proiettato alla conquista del
Centro e del Sud Italia con le liste "Noi con Salvini", si trova
invece a dover fare i conti con l'insubordinazione di Flavio
Tosi. Il sindaco di Verona mette in discussione la conferma di
Luca Zaia alla guida della Regione e addirittura minaccia di
presentare la propria candidatura in contrapposizione a quella
del governatore uscente. Una vera e propria sfida nei confronti
di Salvini che però incassa il sostegno del governatore della
Lombardia Roberto Maroni: "Fare il candidato contro Zaia,
sarebbe una jattura,ci farebbe perdere la Regione", argomenta
Maroni, secondo il quale il candidato della Lega deve essere
Zaia. Stamattina il nuovo affondo di Salvini che minaccia di cacciare Tosi. "Zaia non si discute. Chi lo mette in discussione si mette fuori gioco. Se c'è qualche leghista che ha tempo da perdere per beghe interne si accomoda fuori". Così il leader della Lega Matteo Salvini a RepTv. "Se Tosi vuole litigare con mondo, il problema non è mio", ha aggiunto". Dura presa di posizione anche da parte di Zaia secondo il quale una candidatura di Tosi è un'ipotesi 'abominevolè. Immediata la risposta del sindaco di Verona: "Io espulso? Ognuno si assume le sue responsabilità".
Alla partita - tutta interna alla Lega - guardano con
interesse i potenziali alleati Forza Italia e Ncd che, prima di
fare qualche mossa, aspettano di capire cosa decideranno i
leghisti nel vertice Lega Nord-Liga Veneta in programma nei
prossimi giorni. Osservatrice interessata è poi Alessandra
Moretti: la candidata del Pd spera di poter avvantaggiarsi da
una spaccatura nel fronte di centrodestra. La grana veneta per il segretario federale pare, insomma, sempre più difficile da risolvere. Lo si capisce anche dai piccoli segnali: al richiamo a partecipare alla manifestazione di sabato a Roma, Tosi risponde che vedrà se è compatibile con i suoi impegni di sindaco. "Il mio unico stipendio è quello di sindaco" ricorda. Da capire, adesso, quanto peserà l'appello di Maroni all'amico Tosi "affinché trovi una soluzione". Se Zaia si tiene fuori dalla bagarre, il duello, è seguito con attenzione da Fi e Ncd, gli alleati che guidano con la Lega la regione. Per Renato Brunetta la linea seguita da Salvini è un "paradosso", mentre Gaetano Quagliarello dice che il segretario della Lega sembra più interessato a prendere voti in Italia che governare il Veneto. Angelino Alfano è lapidario: "non riesce a tenere unito il proprio partito figuriamoci una coalizione". Ieri sera c'è stata una direzione di battaglia del Ncd in vista
dell'appuntamento elettorale delle regionali ma anche di
sintesi per celebrare l'anno di vita del partito ed elencare
le cose fatte al Governo. Alfano è
consapevole del fatto che il centrodestra a trazione leghista, insomma, resterebbe sempre su
posizioni di minoranza. Da parte sua anche il leader leghista non risparmia affondi contro i
centristi: "Berlusconi non può chiedermi di andare con Alfano
che ha scelto la poltrona e i clandestini". Con l'occasione,
Salvini "licenzia" pure il Cav come leader del centrodestra:
"Berlusconi ha fatto tanto ma preferisco guardare al futuro. In
Italia ci vuole il ricambio"
L'idea, nel Nuovo Centrodestra, dunque è quella di non
insistere troppo sul tema delle alleanze al Nord, anche perché
il partito è nettamente più forte al Sud. Inoltre le
posizioni estreme della Lega in campo economico, come ad esempio
l'uscita dall'euro, potrebbero alla lunga esasperare quel
tessuto imprenditoriale settentrionale che non ha ancora deciso
a che santo votarsi.
In direzione - stando a quanto si apprende - c'è però anche
il tempo di uno scontro al vertice. Fabrizio Cicchitto avrebbe
'bacchettatò Alfano proprio sul punto a lui più caro: la
responsabilità di stare al Governo. Ma in serata Cicchitto ha
smentito.