Ca’ Foscari fa sentire la sua voce per Giulio Regeni e per i molti studenti, ricercatori e attivisti che restano chiusi in carcere, come Patrik Zaki. Cento voci, in realtà: quelle di una diretta-maratona streaming sulla pagina Facebook "Storia a Ca’ Foscari", organizzata per lunedì 25 gennaio, dalle 9 alle 19, a cinque anni esatti da sequestro, e che si concluderà con un messaggio di Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio.

Per tutti gli studenti, i ricercatori e gli attivisti chiusi in carcere

​ «Al suo posto avrei potuto esserci io», dice Francesco Vacchiano, antropologo con molti anni di ricerca sul campo in Nord Africa, che è tra gli organizzatori. «Spesso ci troviamo in situazioni potenzialmente pericolose. Chi fa domande e osserva per motivi di studio diventa oggetto di sospetto, e non sempre è sufficiente esibire il tesserino universitario. La libertà è però un elemento fondamentale dell’attività accademica».

Tra gli altri organizzatori, Sabrina Marchetti, Gilda Zazzara, Alessandro Casellato, Adelisa Malena, Stefania De Vido, Duccio Basosi, Maria Chiara Rioli ed Elena Bacchin, con l’appoggio tecnico di Luca Petrini. Parteciperanno docenti, ricercatori e CEL, studenti e dottorandi dell’ateneo. Ci sarà la Rete SAR, Scholars at Risk.