I “saggi” hanno terminato oggi il loro lavoro consegnando al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano due relazioni: una sulle riforme istituzionali di 29 pagine, l'altra in materia economico, sociale ed europea di 83 pagine. «Consegnerò le due relazioni al nuovo Presidente della Repubblica - dice Napolitano - la parola e le decisioni toccano alle forze politiche, e starà al mio successore trarne le conclusioni». Il Capo dello Stato, parlando apertamente di “successore”, esclude per l'ennesima volta l'ipotesi di una proroga del suo mandato. Da giovedì i “grandi elettori” (630 deputati, 319 senatori, 58 delegati regionali) cominceranno le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. L'elezione ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. Massimo D'Alema rompe gli indugi: «Bisogna cercare di stringere, la situazione del Paese è veramente difficile. Ora bisogna allargare le consultazioni, non ci sono solo Pd e Pdl ma anche altre forze politiche». Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha incontrato a Montecitorio il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Roberto Maroni ribadisce il no della Lega ad alcuni nomi, tra cui quello di Giuliano Amato. Il presidente del Senato Pietro Grasso si schermisce: «Quando sento il mio nome fatto per il Quirinale mi turo le orecchie». Il Movimento 5 Stelle dovrà ripetere le proprie consultazioni interne via web, denominate “Quirinarie”. Un attacco degli hacker ha fatto saltare il sistema. Il voto via web sarà ripetuto.