Legge di bilancio. Approvata la Manovra. Ecco cosa prevede
Con 107 sì, 69 no e un'astensione l'aula del Senato stamani, 29 dicembre, ha votato a favore della fiducia posta dal governo sulla legge di bilancio, approvandola così definitivamente. Ecco i principali contenuti della Manovra.
REDDITO DI CITTADINANZA
Nel 2023 ridotto a 7 mesi: ad agosto 800mila senza sussidio
Arriva un taglio ulteriore per il Reddito di cittadinanza. Il testo della manovra prevedeva il pagamento di un massimo di 8 mensilità nel corso del 2023 per i percettori considerati occupabili. L’emendamento del governo ha ridotto invece a 7 mensilità la durata massima del sussidio. In pratica per chi già oggi riceve il Reddito la deadline è anticipata al 31 luglio. Poi chi rientra nella platea di abile al lavoro, senza disabili o minori da accudire e un’età entro i 59 anni, non avrà più il sostegno anti-povertà, che dal 2024 - ha anticipato il governo - verrà riformato. Sarebbero in 800mila a perdere il contributo. Il sostegno si perde dopo la rinuncia alla prima offerta di lavoro e inizia ad essere scalfita l'idea di "congruità" dell'offerta. Con un risparmio per le casse dello Stato che sale fino a quasi un miliardo di euro. L’emendamento governativo che ha integrato e chiuso la manovra prevede poi l’esonero dal pagamento dei contributi fino a 8.000 euro (e non 6.000) per i datori di lavoro che assumeranno con contratto a tempo indeterminato i beneficiari del Reddito.
PENSIONI
Over75, minima a 600 euro. Nuovi scaglioni per le rivalutazioni
Arriva l’aumento a 600 euro per le pensioni minime. Ma varrà solo per chi ha raggiunto i 75 anni di età ed è limitato per ora al 2023. La modifica del testo prevede anche un ritocco della perequazione per le diverse classi di reddito pensionistico. Nel ddl originario la rivalutazione al 100% valeva per gli assegni fino a 4 volte il minimo, 2.100 euro lordi (circa 1.600 netti). Per i trattamenti fino a 5 volte il minimo (2.600 euro) scattava una riduzione all’80%, che la nuova formulazione della misura ha portato all’85%. Per le pensioni più alte al contraro la rivalutazione degli assegni diminuisce: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; dal 50% al 47% tra 6 e 8 volte il minimo; dal 40% al 37% da 8 a 10 volte il minimo; e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (quelli superiori a 5.000 euro). Sempre in ambito previdenziale, per ora resta la stretta su Opzione donna, il meccanismo di uscita anticipata.
FAMIGLIE E IMPRESE
Misure anti-rincaro e Assegno potenziato
Il capitolo energia, che assorbe 21 dei 35 miliardi di euro complessivi, contiene interventi per tutelare dal caro-energia famiglie e imprese nel primo trimestre del 2023: ci sono il taglio degli oneri impropri delle bollette, il bonus sociale (con soglia Isee innalzato a 15mila euro), il credito d’imposta rafforzato per le imprese. In arrivo anche lo stop fino al 31 gennaio 2023 dei distacchi del gas, l’estensione dell’Iva al 5% al teleriscaldamento e l’Iva al 10% per i pellet. Aumenta l'assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli e il congedo parentale sale dal 30 all'80% per un mese aggiuntivo. Anche i papà potranno usufruirne: può essere usato «in alternativa tra i genitori per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino». Aliquota Iva al 5% per i prodotti dell’infanzia e per la protezione dell’igiene intima femminile: dal latte in polvere alle pappe e ai seggiolini auto per i bambini agli assorbenti femminili.
MUTUI
Da variabile a fisso, le banche non potranno sottrarsi
I mutui a tasso variabile fino a 200.000 euro per l'acquisto della prima casa potranno essere trasformati a tasso fisso. Le banche dovranno accettare questa condizione. La misura riguarda le famiglie che dichiarano un Isee massimo di 35.000 euro. L’emendamento punta a dare alle famiglie deboli economicamente uno strumento per limitare gli effetti degli aumenti tassi sui mutui variabili, in corso in questi mesi e destinati a durare il prossimo anno con i nuovi aumenti del costo del denaro annunciati dalla Bce. La norma riguarda comunque una platea ridotta dal momento che negli anni passati la gran parte degli italiani ha sottoscritto finanziamenti a tasso fisso o con cap. Il provvedimento riattiva una norma del 2012 e impone agli istituti di credito di trasformare il tasso variabile in fisso. Una rinegoziazione forzata che si aggiunge alla possibilità, prevista dalla legge Bersani del 2007 di surroga gratuita del proprio mutuo a un'altra banca.
PAGAMENTI DIGITALI
Pos, salta la soglia dei 60 euro. Si lavora a un fondo-ristori
Salta il tetto sui pagamenti digitali: è soppresso il limite di 60 euro entro il quale gli esercenti potevano rifiutare transazioni con bancomat e carte. La norma è stata oggetto di una intensa interlocuzione con Bruxelles, che ha individuato la misura tra quelle che contraddicono gli impegni presi nel Pnrr per contrastare l’evasione. Si lavora però a un fondo anche con le banche per mettere in campo ristori per i commercianti: il sistema dovrebbe essere quello dei crediti di imposta. «Governo e maggioranza sono al lavoro per definire un fondo da destinare ai ristori dei commercianti per il Pos» e «che verrebbe alimentato da accantonamenti da parte delle banche», dice la deputata di Fdi Lucaselli. L’ipotesi è che l’emendamento soppressivo presentato dal governo venga riformulato introducendo da subito l’ipotesi del fondo anti-commissioni per i ristori ai commercianti.
SALARI
Taglio del cuneo esteso sino ai 25mila euro
Cuneo fiscale: rideterminazione sino a 25.000 euro, anziché 20.000 euro, dell'importo della retribuzione per il riconoscimento dell'ulteriore punto percentuale sull'esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1 gennaio al 31 dicembre 2023. L’intervento costa 500 milioni di euro L’incremento di tre punti del cuneo fa crescere lo stipendio di 6 euro mensili per le retribuzioni lorde di 10 mila euro, fino a 11 euro per chi arriva a 20 mila. Mentre la riduzione su base annua va dai 231 euro fino a 395 per le retribuzioni lorde da 20 a 30 mila euro. Benefici maggiori andranno alla fascia di reddito prima esclusa, quella dai 20 ai 25mila euro. Ma la mole esigua degli aumenti ha lasciato insoddisfatti sia i sindacati sia le imprese. I sindacati avrebbero preferito la detassazione delle tredicesime, le imprese un intervento sul costo del lavoro a loro carico.
SUPERBONUS
Proroga a fine anno ma paletti sulle delibere
La proroga al 31 dicembre 2022 per poter beneficiare del Superbonus al 110% vale solo per i condomini, ma a condizione che la delibera assembleare che ha approvato l'esecuzione dei lavori sia stata adottata prima del 18 novembre 2022.
È quanto emerge dall'emendamento del governo alla manovra, che modifica le diposizioni del decreto aiuti quater. Per gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, invece, la Cila deve essere stata presentata entro il 25 novembre. Mentre per i condomini che hanno deliberato i lavori tra il 19 e il 24 novembre 2022 la Cilas deva essere stata presentata entro il il 25 novembre. Negli altri casi è previsto il calo della detrazione al 90%. Nulla di fatto invece per quanto riguarda lo sblocco dei crediti fiscali, sollecitato dalle associazioni di categoria dell’edilizia. Su questo aspetto del suerbonus il governo potrebbe intervenire in uno dei prossimi provvedimenti.