Famiglie numerose. «Caro Macron, anche le donne istruite possono avere tanti figli»
Le famiglie numerose del mondo sfilano per il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron. E' una sfilata virtuale, cioè si tiene in rete via social network, e di certo non è stata richiesta dall'Eliseo. Tutt'altro: nasce per reazione a una discutibile frase sulla procreazione delle donne africane pronunciata a fine settembre a New York durante un evento della Gates Foundation, anche se col passare dei giorni la protesta su Twitter da "rivendicazione procreativa" si è trasformata in un simpatico e gioioso carosello di immagini di grandi famiglie che è piacevole scorrere come su un grande album digitale.
Ma andiamo con ordine. La frase incriminata di Macron è la seguente: "Presentatemi quella donna che ha deciso, essendo perfettamente istruita, di avere setto, otto o nove figli". Il contesto, come detto, era quello di un evento a margine dell'assemblea generale delle Nazioni Unite di fine settembre, il tradizionale "Goalkeepers" della Fondazione Gates, dedicato quest'anno al tema della crescita della popolazione giovanile nel mondo. E, parlando della situazione demografica africana, Macron ha argomentato che se le donne potessero avere maggiore accesso all'istruzione molto probabilmente "sceglierebbero" di avere famiglie meno numerose (Il video del Guardian sull'intervento).
Le parole del presidente francese sarebbero finite nel dimenticatoio se non fosse che dopo aver visto a distanza di un mese un servizio del Guardian sull'argomento, la dottoressa Catherine R. Pakaluk, docente di ricerca sociale ed economica all'Università Cattolica di Washington, e madre di 6 figli, ha deciso di pubblicare la foto della propria famiglia su Twitter seguita dall'hasthag #postcardsforMacron (cartoline per Macron).
Da quel momento, come spesso accade sui social, decine e decine di genitori da varie parti del mondo hanno incominciato a inviare le proprie foto, indicando un po' provocatoriamente il numero di figli e il titolo di studio della madre. La protesta è stata cavalcata in parte da esponenti dell'ultradestra (anche Marine le Pen si è accodata alla catena di post), ma in breve è andata oltre.
E, come si vede da molte foto, è diventata una gioiosa carrellata di immagini di famiglie numerose. In realtà la vera ragione della critica al presidente francese non dovrebbe risiedere tanto nell'accostamento tra livello di istruzione e numero di figli. E' abbastanza incontestabile che al crescere dell'istruzione delle donne nel mondo si assiste generalmente, e purtroppo, a un ridimensionamento della dimensione della famiglia. A prescindere dalla vocazione e dalle vicende personali, le ragioni sono note e abbastanza comprensibili (lo studio, e poi il lavoro, tendono in media a ritardare l'età del matrimonio e l'età del primo figlio, fanno crescere il costo del mantenimento della prole… etc). Questo non impedisce ovviamente a donne istruite di avere bellissime famiglie numerose.
Macron nell'intervento aveva anche detto di essere "perfettamente d'accordo col fatto che una donna abbia sette o otto figli, se si tratta di una sua scelta, al termine dei suoi studi, anche se oggi non è questo il caso". Il riferimento era al "problema della demografia africana", alla "fecondità non voluta" nel Continente, al caso delle ragazze che "a 10 anni lasciano la scuola per sposarsi a 12 anni". Questioni certamente importanti e che vanno affrontate nel loro contesto specifico, senza pretese di imperialismo culturale.
Il problema è però lo scenario in cui quelle frasi sono state pronunciate. Un consesso nel quale leader politici europei e facoltosi uomini d'affari occidentali guardano all'Africa soprattutto come "problema demografico" da risolvere, vuoi pure con l'istruzione (quando basta), perché i figli dell'Africa sono troppi. Un contesto nel quale, dunque, prevale l'uso strumentale dell'istruzione e la generatività delle coppie è svalutata a priori se non si adegua ai canoni prescritti dai "tecnici" occidentali, che finanziano la salute riproduttiva (leggi: contraccezione). Una miopia e una chiusura cui le tante cartoline a Macron rispondono con il sorriso di famiglie numerose senza rimpianti.