Il Lazio dichiara guerra al gioco d’azzardo patologico. Dotando la legge regionale, approvata all’unanimità il 24 luglio, di un robusto stanziamento: un milione e 650 mila di euro per il triennio 2014/2016. Dieci volte la copertura economica iniziale.A dare la buona notizia è la consigliera Olimpia Tarzia (Lista Storace), prima firmataria della legge "Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico". Ringraziando l’assessore alle politiche di Bilancio Alessandra Sartore, la consigliera annuncia che «il finanziamento non è di 50 mila euro, come previsto inizialmente, ma 550 mila ogni anno per tre anni, a partire dal 2014». La comunicazione arriva al convegno alla Pisana su "Il gioco non vale la tua vita". «L’Italia è il più grande mercato dell’azzardo in Europa – ricorda la prima firmataria – e lo Stato, primo beneficiario degli introiti, non si decide ancora a imporre dei limiti. Noi come Regione abbiamo voluto dare una spinta: è una legge simbolo, un esempio di buona politica, che adesso potrà camminare con le proprie gambe grazie a una dotazione di risorse adeguata».Cosa prevede? La norma disciplina la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette «aree sensibili» (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo premialità per gli esercizi che rimuovono o non installano
slot machine o
videolottery. A questo scopo viene istituito il marchio «Slot free-RL» per esercenti e gestori di circoli che decidono di fare a meno di apparecchiature per il gioco d’azzardo. La legge poi limita e punisce la pubblicizzazione dell’apertura o dell’esercizio di sale da gioco. Inoltre i gestori dovranno esporre all’ingresso dei locali e sugli apparecchi materiale informativo sui rischi e sui servizi di assistenza.Non solo. Rita Visini, assessore alle Politiche sociali, conta molto sui nuovi strumenti: l’Osservatorio regionale sull’azzardo e il Piano integrato triennale socio sanitario: «Coinvolgeremo al più presto – si impegna Visini – il mondo del sociale e del volontariato». La legge finanzia infine 51 sportelli in tutta la Regione: aiuteranno i giocatori patologici e li indirizzeranno ai servizi, faranno animazione culturale: «Se non aiutiamo le persone più a rischio a stare lontani dalle sirene illusorie della vincita facile, non batteremo il gioco patologico».E il primo sportello aprirà nel cuore di Roma, nel I municipio, grazie a 18 mila euro della regione Lazio. I primi esercizi col bollino "Slot free" saranno dunque nel centro della Capitale, annuncia Sabrina Alfonsi, presidente del municipio, che annuncia l’adesione al Manifesto dei sindaci per la legalità.