Montecitorio. Dl lavoro, via libera dalla Camera
La Camera ha dato oggi il via libera definitivo, con 283 voti a favore 161 contrari e un astenuto, dopo la fiducia votata ieri al governo sull'articolato del provvedimento, al decreto legge in materia di mercato del lavoro che modifica le norme sui contratti a termine e l'apprendistato. Il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 19 maggio pena la decadenza, passa ora all'esame del Senato dove potrebbe subire correzioni.Anche la seconda lettura infatti si prospetta accidentata con l'alleato Ncd che, a causa della fiducia, ha dovuto votare a favore del decreto alla Camera per non mettere a rischio la tenuta del governo, nonostante si opponga alle modifiche apportate per volontà della minoranza Pd, forte in commissione. Il partito di Angelino Alfano, ha annunciato battaglia a Palazzo Madama dove però i numeri per l'esecutivo di Matteo Renzi sono molto più ballerini.All'Ncd non è piaciuta la riduzione da 8 a 5 del numero dei contratti a termine possibili in tre anni senza causale, e l'obbligo per le imprese con oltre 30 dipendenti di assumere il 20% degli apprendisti. Il nuovo testo irrigidirebbe troppo i vincoli per le aziende piuttosto che rendere più flessibili le regole del mercato. Ieri, rispondendo ai cronisti, Alfano ha però detto che "il governo non corre alcun rischio" dal passaggio al Senato del decreto lavoro e che il suo partito continuerà a sostenere l'esecutivo. Il decreto è solo il primo passo del cosiddetto Jobs Act che dovrebbe innovare il mondo del lavoro italiano anche riformando gli ammortizzatori sociali e riducendo le tipologie contrattuali attraverso un ddl delega. In aula non sono mancate le proteste, arrivate soprattutto dai banchi dei deputati del Movimento Cinque Stelle. I parlamentari hanno alzato le braccia incatenate e mostrato la scritta "schiavi moderni" durante le dichiarazioni di voto finali sul dl lavoro.