Tra le organizzazioni aderenti alla Marcia per la Terra di Roma del prossimo
8 novembre (
www.marciaperlaterra.org), la Compagnia delle Opere si è dimostrata tra le più sollecite a percepire il messaggio che il Pontefice ha lanciato al mondo dell'imprenditoria e del settore no profit. La Cdo, che appunto aggrega centinaia di associazioni vocate alla solidarietà e migliaia di imprenditori cristiani nel mondo, si è impegnata con diverse voci, di differenti estrazioni, a riprendere e sottolineare gli indirizzi morali di Papa Bergoglio, che nell'enciclica
Laudato si' ha esortato a "unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare". Cogliendo questo spunto,
Maurizio Dell'Unto, presidente della Cdo di Roma e Lazio, ha così annunciato la partecipazione alla manifestazione: "I temi dell’ambiente e di uno sviluppo sostenibile ed integrale uniti alla consapevolezza che occorre – anzi è bello – amare ciò che un Altro ci ha donato, sono sempre stati al centro della nostra vita associativa e della proposta che rivolgiamo alla società civile. Per questo motivo la Compagnia delle Opere non solo aderisce alla giornata, ma parteciperà con le proprie realtà quale atto di gratitudine per il dono del Creato".Il Papa, con il suo stile franco e diretto, non si è limitato a enunciare regole generali ma ha indicato anche la strada per mettere in pratica questi insegnamenti. Durante il recente incontro con gli imprenditori dell'Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), ha parlato all'uditorio dell'Aula Paolo VI sottolineando che "L’impresa è un bene di interesse comune" che "[...] persegue obiettivi di interesse e di rilievo generale, quali ad esempio lo sviluppo economico, l’innovazione e l’occupazione"; il Papa suggerisce inoltre che "[...] gli imprenditori, gli economisti, le agenzie finanziarie e bancarie e tutti i soggetti coinvolti non devono mancare di agire con competenza, onestà e senso di responsabilità". A queste frasi che sottolineano l'importanza delle professionalità e delle competenze, anche nell'ambito del Terzo settore, sembrano fare eco quelle di
Monica Poletto, presidente della Compagnia delle Opere – Opere Sociali, dichiarate in una recente intervista di commento ai temi della marcia: "Chi guida un’opera sociale possiede una professionalità variegata e molto alta; incontro persone con una managerialità tale che se fossero nel mondo dell’impresa farebbero carriera [...] C’è una professionalità molto interessante nel mondo del no profit, forse c’è un po' di difficoltà a trasmetterla perché è una cosa che si impara molto sul campo; probabilmente è su questo che dovremmo lavorare per riuscire a coinvolgere anche i giovani".Per la nuova economia a misura d'uomo e di creato auspicata dal Vaticano è certamente essenziale l'impegno degli imprenditori, dei dirigenti delle grandi aziende: "Qualificante è anche la responsabilità delle imprese per la difesa e la cura del creato - si legge nella
Laudato si' - e per realizzare un progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale". Il Papa ha chiarito ancor di più il concetto arrivando a nobilitare la categoria affermando che: "L’impresa e l’ufficio dirigenziale delle aziende possono diventare luoghi di santificazione, mediante l’impegno di ciascuno a costruire rapporti fraterni tra imprenditori, dirigenti e lavoratori, favorendo la corresponsabilità e la collaborazione nell’interesse comune". Parole che hanno fatto breccia, se
Diego Barbato, il presidente dell'Ucid davanti alla cui rappresentanza il Pontefice si era così espresso, ha poi commentato: "Papa Francesco ha ribadito che quello dell’imprenditore è un nobile lavoro che ha come scopo la realizzazione del bene comune. In questa prospettiva siamo chiamati a cooperare per far crescere uno spirito imprenditoriale di sussidiarietà, per affrontare insieme le sfide etiche e di mercato, prima fra tutte la sfida di creare buone opportunità di lavoro".Per un "cambio di rotta" e una "conversione ecologica" il Papa ha chiesto però un impegno concreto, direttamente ai protagonisti: "L’economia e l’impresa hanno bisogno dell’etica per il loro corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica che ponga al centro la persona e la comunità". All'appello ha risposto, tra gli altri,
Ezio Di Mario, di Xelion-Energy: "Siamo fortemente convinti della necessità assoluta di accelerare la conversione energetica verso fonti 'pulite'. L’ambiente è patrimonio dell’umanità e la responsabilità di esserne custodi riguarda ognuno di noi. Ci piacerebbe davvero lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato". "È necessario orientare l’attività economica in senso evangelico cioè al servizio della persona e del bene comune - ha detto Papa Francesco agli imprenditori - In questa prospettiva siete chiamati a cooperare per far crescere uno spirito imprenditoriale di sussidiarietà, per affrontare insieme le sfide etiche e di mercato". Sul tema della cooperazione per il bene comune sembra benaugurante l'impegno preso da Reloader, un aggregato, appunto, di enti, istituzioni e imprese che persegue la ricerca in tema ambientale per lo sviluppo sostenibile e l'economia circolare: "Trasferire alle giovani generazioni i principi tecnici e comportamentali del recupero e del riciclo dei rifiuti tecnologici (Raee), collaborando con le Scuole mediante seminari, iniziative ed eventi". Nel proseguimento di questo suo intervento di adesione alla Marcia per la Terra,
Marina Melissari, segretario Nazionale di Reloader, ha citato un esempio concreto e indicato le potenzialità di questo nuovo modo di fare economia, ricordando "i danni della dispersione di tali rifiuti nell’ambiente nonché l’esportazione illegale di rifiuti in quei paesi che sfruttano la manodopera di bambini, obbligati a vivere in enormi discariche a cielo aperto. Innovazione e sviluppo tecnologico possono offrire gli strumenti necessari per superare la crisi climatica in cui la nostra generazione e quelle che l’hanno preceduta ci hanno posto, mettendo a rischio il patrimonio naturale a disposizione delle generazioni future; ma non possono farlo se non saranno supportate da una nuova mentalità permeata di amore per il Creato".