«Carissimi baristi pugliesi, vi supplico, in nome di Dio, rimuovete le “macchinette” dai vostri esercizi! In tanti lo hanno fatto: allunghiamo questa catena di solidarietà». È il forte appello della lettera, resa nota ieri, firmata da
monsignor Alberto D’Urso, presidente della Fondazione antiusura S. Nicola e SS. Medici di Bari e vicepresidente e segretario della Consulta nazionale antiusura. Che lancia anche ai baristi la proposta di un «bollino» da esporre negli esercizi “no slot”. «Vi scrivo – spiega il sacerdote – per evitare che tante persone e famiglie, oberate da debiti, rimaste senza lavoro, finiscano di rovinarsi ulteriormente ricorrendo al gioco d’azzardo». Certo, aggiunge don D’Urso, «comprendo i sacrifici che affrontate per dare serenità alle vostre famiglie, in particolare ai vostri figli. Ma vi chiedo – aggiunge con forza –: se la vostra sicurezza economica dovesse essere motivo di ulteriori disastri per altre famiglie, vi sentireste davvero a posto con la coscienza, da poter guardare negli occhi i vostri figli? Tante persone nei bar con le “macchinette” si giocano la famiglia, gli affetti, il futuro e la speranza». Anche perché, ricorda la lettera-appello, «il denaro guadagnato sia quello benedetto dal Signore che non benedice quello che rende “più povero chi è già povero”». Infine, dopo aver assicurato la preghiera per loro e le famiglie, don D’Urso lancia la proposta di «un bollino da esporre con evidenza nel vostro locale per lasciar apprezzare ai vostri clienti la grande dignità di questa scelta». Ora si attendono le prime positive risposte.