Lanterne verdi. Varsavia blocca i soccorsi ai migranti, Msf lascia la Polonia
Il Palazzo del Campidoglio illuminato di verde per l'iniziativa di sensibilizzazione "Lanterne Verdi", una mobilitazione nata alla frontiera polacca per aiutare i profughi e rilanciata in Italia da Avvenire. Ma il governo della Polonia insiste con la sua linea dura contro le persone bloccate nel gelo, che hanno bisogno di soccorsi
Mentre in Italia si allunga di giorno in giorno l’elenco di chi, rispondendo anche all’appello di Avvenire, ha scelto di accendere la lanterna verde della solidarietà alla propria finestra, al proprio albero di Natale e nel presepe di casa oppure di illuminare di verde la parrocchia, l’edificio o la finestra, dalla Polonia arriva la rinuncia dell’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere. La stessa che proprio dalle nostre pagine aveva condiviso e rilanciato l’iniziativa "#lanterneVerdi" per dare protezione e rifugio ai migranti che si trovano lungo il confine della Bielorussia e che chiedono di entrare in Europa.
Medici senza Frontiere ha annunciato di essere «costretta a concludere il suo intervento in Polonia a causa del continuo rifiuto delle autorità polacche di concedere l’accesso all’area di confine con la Bielorussia, dove gruppi di persone sopravvivono a temperature inferiori allo zero, con un disperato bisogno di assistenza medico-umanitaria».
Da tre mesi Msf, spiega in una nota, chiede invano di poter accedere alla zona messa in stato di emergenza. «Siamo di fronte a una situazione inaccettabile e disumana. Le persone non dovrebbero essere respinte illegittimamente in Bielorussia» dichiara Frauke Ossig, coordinatrice dell’intervento di emergenza di Msf in Polonia e Lituania.
«Fino a quando non sarà consentito a Ong imparziali di operare nelle aree soggette a restrizioni, è probabile che il bilancio delle vittime, al momento di almeno 21 persone, possa aumentare man mano che le temperature continuano a scendere», avverte.
Il momento pubblico convocato di fronte alla centralissima Chiesa di San Michele in Borgo di Pisa per lanciare l'iniziativa e a cui sono state mostrate anche alcune delle lanterne realizzate dai bambini del campo rom di Coltano - Dal gruppo Facebook
Intanto in Italia, a Pisa, il Coordinamento pisano per la rotta balcanica invita ad accendere una lanterna verde in ogni parrocchia, circolo, sede di associazione e nelle case di chiunque voglia esprimere vicinanza ai migranti bloccati al freddo e al gelo al confine fra Bielorussia e Polonia.
Un gesto simbolico e di sostegno «ai cittadini che abitano lungo quei confini e che hanno scelto di percorrere una strada diametralmente opposta a quella portata avanti dall’Ue e dalla quasi totalità dei Paesi dell’Unione accendendo una luce verde nelle loro case per segnalare ai migranti che lì dalla sera in poi sarà possibile trovare un aiuto d’emergenza».
Il cartello di 16 associazioni, organismi pastorali e realtà della società civile cittadina impegnati fin dal febbraio 2021 condividono la finalità di tenere viva l’attenzione «sui drammi che continuano a consumarsi lungo le direttrici migratorie percorse da persone in fuga da guerre e terrorismo e che non riescono ad entrare in Europa perché continuamente respinte ai confini» sostengono.
«Chiediamo di farlo non per sentirsi più buoni nel periodo delle festività natalizie, ma quale segno simbolico di un impegno e di un’attenzione lunga tutto l’anno» hanno spiegato nel corso del momento pubblico convocato di fronte alla centralissima Chiesa di San Michele in Borgo per lanciare l’iniziativa e a cui sono state mostrate anche alcune delle lanterne realizzate dai bambini del campo rom di Coltano. Pronta anche una mozione da proporre ai consigli comunali per chiedere «vie d’ingresso legali e sicure verso l’Europa».