Roma. "Le scuse sono finite": il Campidoglio contro l'abbandono degli animali
Da sinistra: l'assessore Sabrina Alfonsi, Licia Colò e il sindaco Roberto Gualtieri, che tiene al guinzaglio un cane adottato
«Le scuse sono in-finite», «Ogni scusa non è buona», «Le tue scuse valgono fino a 7 anni di carcere». Non sono tre semplici avvisi, ma degli slogan utili a far capire che non c'è giustificazione che tenga quando si abbandona un animale per strada. Tanti, troppi, ogni anno in Italia: oltre 50mila cani e 80mila gatti. Un fenomeno che non accenna a placarsi, pur costituendo un grave reato, non solo morale, ma anche ai sensi del Codice penale.
Per questo motivo, mercoledì 26 giugno è stata lanciata da Roma Capitale la campagna «Le scuse sono finite», alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell'assessora all'Ambiente, Sabrina Alfonsi, e di Licia Colò, scelta per il secondo anno di fila come testimonial. La conduttrice e scrittrice, infatti, aveva già prestato il suo volto per l'iniziativa «L'abbandono è come uccidono i vigliacchi». A partire dal 26 giugno, dunque, verranno affissi volantini e manifesti in tutta la Capitale, promosse pubblicità sugli autobus e sui siti web, in modo da sensibilizzare i cittadini su una pratica purtroppo ancora molto diffusa. Si tratta, inoltre, di un altro tentativo di salvaguardare gli animali di affezione e che fa seguito all'iniziativa di alcune settimane fa, lanciata sempre da Roma Capitale, sull'adozione consapevole.
Il lancio della campagna, sullo sfondo alcuni degli slogan di quest'anno - Antonino Casadonte
«Per il secondo anno di fila mandiamo un messaggio importante, non ci sono scuse perché abbandonare un animale in strada non si può giustificare. È un atto disonorevole per cui si va in prigione, ci batteremo affinché gli animali abbiano dei diritti e vengano difesi», ha dichiarato Gualtieri, sottolineando che «Roma Capitale cercherà di rafforzare la sua azione e, in questo senso, ha già nominato un Garante per i diritti degli animali e deciso che si costituirà parte civile per la morte del cucciolo Giorgio», un cane ucciso da due cittadini romani e poi gettato in un fosso di un torrente vicino alla stazione di Ponte Galeria. «L'abbandono degli animali è una piaga che vogliamo non solo diminuire, ma sconfiggere. E l'unico modo per farlo è promuovendo campagne di sensibilizzazione. Le altre iniziative di Roma Capitale hanno portato a un aumento delle "adozioni" di animali, speriamo dunque che anche questa possa incidere», ha aggiunto l'assessora Alfonsi. Infine, Licia Colò ha affermato: «Dobbiamo metterci tutti la faccia, questa campagna cerca di rendere tutti consapevoli della gravità del fenomeno, anche coloro che non sono sensibili sul tema. Serve investire nell'educazione e far capire ai giovani l'importanza degli animali. Io - ha raccontato - ho adottato un cane e nonostante le difficoltà iniziali l'ho educato e posso dire che la sua compagnia mi ha cambiato molto».