Attualità

SBARCO TRAGICO \ 1. Difficile la ricerca dei 150 dispersi Sono donne la metà delle vittime

venerdì 4 ottobre 2013
Sono state fortemente rallentate dalle cattive condizioni del tempo le ricerche degli almeno 150 dispersi nel naufragio del barcone carico di migranti che si è inabissato ieri al largo di Lampedusa. Dopo un'interruzione per la notte, questa mattina sono riprese a ritmo ridotto le operazioni, concentrate sotto lo scafo, dopo che ieri sera a terra erano stati portati 111 cadaveri e tratte in salvo 155 persone."Quando ieri sera si sono interrotte le ricerche avevamo recuperato 111 cadaveri", ha riferito stamani il comandante della Guardia costiera Floriana Segreto. "In tutto tra vivi e morti abbiamo 266 persone, ma il nostro lavoro non è finito". Dei cadaveri recuperati, la metà appartengono a donne, mentre quattro sono di bambini di età compresa tra uno e sei anni, ha specificato l'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino nel corso di una conferenza stampa a Lampedusa. "Nella notte due motovedette sono rimaste di pattuglia nella zona del naufragio e stamattina sono riprese le ricerche dei sommozzatori. Ma sotto il barcone dovremmo recuperare oltre cento corpi", ha aggiunto il comandante Segreto.Le testimonianze dei superstiti, per lo più eritrei e somali, concordano nello stimare in 400-500 il numero dei migranti a bordo della barca, proveniente dalle coste della Libia, al momento del naufragio.Secondo le prime ricostruzioni, il disastro sarebbe stato causato da un incendio scoppiato casualmente a bordo, che ha provocato il rapido spostamento in massa dei passeggeri su un lato e il capovolgimento dell'imbarcazione lunga una ventina di metri. A segnalare il naufragio, alle 7,20 di ieri mattina, sono stati due pescherecci che hanno subito soccorso le persone in mare a mezzo miglio dall'Isola dei Conigli.
Lampedusa a luttoL'isola è a lutto per la strage di migranti. Alle 20 è iniziata davanti alla chiesa di san Gerlando la fiaccolata per ricordare le vittime; ad aprire il corteo uno striscione tenuto da numerosi bambini delle scuole elementari, su cui si legge: "Ancora una volta non hai sentito il mio grido". Subito dopo un altro striscione con la scritta "non hai salvato me ma la prossima volta salva almeno mio fratello". Sono centinaia e centinaia i lampedusani che hanno partecipato all'affollatissimo corteo. Bambini, adulti, tutti insieme per dire basta alle stragi del mare. Nell'isola anche l'arcivescovo Francesco Montenegro. In serata è arrivata anche la presidente della Camera Laura Boldrini, con una delegazione di deputati. Alfano: non sarà l'ultima tragedia del mare, l'Europa difenda la frontiera sudUna previsione nera: quella di ieri a Lampedusa non sarà l'ultima tragedia del mare. A formularla il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, tornato a Roma dopo due giorni sull'isola per un intervento alla Camera. "Con animo sgomento e con il cuore colmo di dolore dico che non vi è alcuna ragione per pensare che sia l'ultima volta. Ecco perché la rabbia, la indignazione e il senso di impotenza ci impongono di unirci al grido di Papa Francesco, a quel 'vergogna' che credo sia un sentimento collettivo". E, di nuovo, ha puntato il dito verso Bruxelles. "L'Europa - spiega - deve scegliere se essere o se non essere, l'Europa deve scegliere se proteggere le proprie frontiere, perché proteggere le proprie frontiere significherà proteggere i propri cittadini, ma anche proteggere dalla morte coloro i quali quelle frontiere valicano senza tutele, in mano ai mercanti di morte, senza assicurazioni e senza nulla". In cima alle richieste - che verranno portate martedì prossimo al vertice dei ministri europei dell'Interno in programma a Lussemburgo - il rafforzamento di Frontex, l'agenzia europea delle frontiere, con l'invio di altri mezzi, aerei e navali per vigilare sul Mediterraneo.Napolitano: politiche specifiche sui profughi e richiedenti asilo
C'è la necessità di "politiche specificamente rivolte al fenomeno dei profughi e richiedenti asilo non regolate da alcuna legge italiana". Lo afferma Giorgio Napolitano, che oggi ha avuto un colloquio telefonico con il vice premier Angelino Alfano, mentre il ministro dell'Interno era a Lampedusa, esprimendogli il suo "apprezzamento per l'impegno che sta dispiegando sulla questione posta in tragica evidenza da quanto accaduto in mare davanti all'isola". Il Presidente della Repubblica, si legge in una nota diffusa dal Quirinale, "ha preso atto della preparazione da parte del ministro Alfano di proposte da sottoporre per quel che riguarda l'impegno europeo alla riunione del Consiglio dei ministri degli Interni e della Giustizia dell'Unione".Grasso: rivedere la Bossi-FiniLa legge Bossi-Fini è tornara sotto i riflettori. "Secondo me va rivista la nuova normativa, anche alla luce di questi eventi e va attuato un temperamento della Bossi-Fini, per evitare che, per esempio, come sembra, qualcuno per non incappare nel reato di favoreggiamento dei clandestini o dello sbarco di clandestini possa evitare di dare soccorso a persone che stanno per morire". Lo afferma Pietro Grasso, in un'intervista al direttore del Gr e Radio Uno Rai, Antonio Preziosi. "Questo mi pare che sia essenziale e bisogna provvedere soprattutto a questo", dice ancora il presidente del Senato."Se cancellando la Bossi Fini risolvessimo il problema mi precipiterei a Roma a presentare l'emendamento soppressivo. Purtroppo la questione è molto più complicata e mentre ancora raccogliamo i morti eviterei polemiche politiche che non hanno nulla a che fare con la soluzione del problema", ha detto dal canto suo, Angelino Alfano.