Gli avvocati del Paesi del Mediterraneo mettono nero su bianco il solo appoggio alla candidatura di Lampedusa al Nobel per la pace. Arriva a sorpresa, durante un’importante conferenza internazionale dei presidenti delle Avvocature degli Stati delle due sponde del Mare nostrum in corso a Taormina sui temi dell’immigrazione e della tutela dei diritti umani, la delibera votata all’unanimità “di sostenere presso il Comitato norvegese di Oslo le richieste avanzate in precedenza per l’assegnazione del premio Nobel per la pace all’isola di Lampedusa”.Mentre a pochi chilometri di distanza, a Siracusa, a Pachino, nelle coste ragusane, continuano a giungere barconi carichi di uomini, donne e bambini provenienti dal Sud del mondo devastato dalla guerra, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, apre i lavori dell’assise puntando lo sguardo su quella piccola isola nel mezzo del Mediterraneo. «L’isola di Lampedusa è un esempio a livello mondiale di solidarietà e accoglienza verso gli immigrati. Un esempio il cui merito principale va ai lampedusani che, con grande sensibilità e altruismo, aiutano quotidianamente le istituzioni nel difficile compito di prestare soccorso ai continui sbarchi. Per tale motivo – prosegue Ardizzone – reputo opportuno sostenere la proposta di candidatura di Lampedusa al Nobel per la Pace e propongo un documento, che sicuramente voi presidenti delle Avvocature del Mediterraneo condividerete: è necessario dare all’iniziativa più internazionalità possibile».Un’iniziativa che va nel senso delle dichiarazioni rese negli ultimi due mesi da esponenti del mondo politico nazionale, da personaggi dello spettacolo, studiosi. «Oggi il fenomeno migratorio sta cambiano – aggiunge il presidente dell’Ars – e spesso sempre più professionisti, medici e altri scappano da situazioni difficili o da scenari di guerra per raggiungere la Sicilia e poi proseguire verso il Nord Europa. L’immigrazione, quindi, è quotidianamente fenomeno globale al quale l’Italia e l’Europa devono dare la giusta attenzione».E a stretto giro la conferenza internazionale dei presidenti delle Avvocature mediterranee (Marocco, Serbia, Turchia, Albania, Algeria, Romania, Grecia, Palestina, Montenegro, Spagna, Francia, Italia), ma anche d’oltreoceano (Brasile e Messico), approva la delibera in cui si ripercorrono gli eventi degli ultimi anni che hanno acceso i riflettori mondiali sulle Pelagie. “Ormai da anni l’isola siciliana di Lampedusa è teatro di un grande esempio di solidarietà e accoglienza e che gli avvenimenti, anche drammatici, dell’ultimo periodo rappresentano la continuazione di una storia di generosità umana, come tutte le vicende che da anni si stanno scrivendo sulle coste delle Pelagie – si legge nella dichiarazione –. Papa Francesco, lo scorso 8 luglio, ha scelto come primo viaggio apostolico del suo Pontificato proprio Lampedusa, luogo simbolo della sofferenza nel Mediterraneo, e che durante l’omelia ha utilizzato parole durissime per definire l’insensibilità alle grida degli altri, l’indifferenza verso chi soffre, auspicando uno scuotimento delle coscienze”. E si cita anche la campagna di Avvenire che, dando voce a diversi esponenti del mondo della cultura e della politica (dal presidente del Senato Piero Grasso al governatore della Sicilia Rosario Crocetta allo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura nel 2010), ha lanciato un appello per candidare l’isola di Lampedusa e i suoi abitanti al prossimo Nobel per la Pace “come esempio di comprensione e solidarietà umana”. Una candidatura resa ufficiale grazie all’iniziativa dei giornalisti stranieri che vivono in Svezia. “L’assegnazione del massimo riconoscimento all’isola siciliana potrebbe servire a spronare altre nazioni a valorizzare il messaggio di solidarietà e altruismo degli isolani e a superare molti pregiudizi, ancora esistenti, che ci sono nei confronti dell’immigrazione e di quello che rappresenta” chiude la conferenza delle Avvocature.