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SBARCHI. Tensione a Lampedusa, immigrati verso lo sciopero della fame

giovedì 17 febbraio 2011
I 1814 immigrati che si trovano ancora a Lampedusa minacciano di attuare uno sciopero della fame se non verranno trasferiti in tempi brevi dall'isola. Tra gli extracomunitari, in gran parte tunisini, comincia infatti a serpeggiare la paura che possano essere rimpatriati. Alcuni di loro sostengono di avere raccolto queste "voci", che non hanno però alcuna conferma ufficiale, dai loro parenti in Tunisia.I migranti sono attualmente suddivisi tra il centro di accoglienza, che è stato riaperto domenica scorsa, e i locali dell'area marina protetta, in precarie condizioni igieniche, dove sono ospitati 120 tunisini. Questa mattina è prevista la partenza solo di alcuni minori, con il traghetto di linea Palladio per Porto Empedocle.Ieri anche il sindaco dell'isola, Bernardi De Rubeis, si era detto "preoccupato per il rischio che la situazione, finora pacifica, possa degenerare". Una preoccupazione condivisa dal portavoce in Italia dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini: "Finora - dice - la situazione è stata gestita con molto senso di responsabilità e non ci sono state tensioni, ma bisogna fare di tutto per evitare che questo avvenga. Non bisogna tirare troppo la corda, è necessario incentivare il trasferimento dei migranti verso altri centri in Italia e far capire loro che non c'è alcuna intenzione di rimpatriarli".IL VILLAGGIO DELLA SOLIDARIETA'"Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ci ha detto che entro mercoledì verrà aperto il Villaggio della solidarietà a Mineo (Catania), che ospiterà i richiedenti asilo". Lo ha detto la senatrice Angela Maraventano (Lega), vicesindaco di Lampedusa, al termine di un incontro al Viminale con Maroni. Il Centro di Mineo, ha proseguito Maraventano, "a quanto ci ha detto il ministro, ospiterà i richiedenti asilo presenti a Lampedusa e quelli alloggiati negli Centri per richiedenti asilo in Italia". Gli altri migranti arrivati sull'isola, ha aggiunto, "saranno identificati e trasferiti altrove; una parte resterà nel Centro di accoglienza di Lampedusa". "Il governo - ha concluso la senatrice - si impegnerà a non abbandonare i lampedusani in questo momento di emergenza".LA UE: NESSUN RITARDONon c'è stato alcun ritardo nell'attivazione della missione di Frontex, si sta ultimando la composizione del team che affiancherà l'Italia nella gestione degli immigrati. È quanto sostiene il direttore di Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere, Ikka Laitinen. "L'Europa si sta muovendo nei tempi e nei modi stabiliti insieme all'Italia - afferma Laitinien - Appena è scoppiata l'emergenza siamo entrati in contatto con le autorità italiane ma la lettera di richiesta ufficiale per un nostro intervento è arrivata solo martedì".L'azione di Frontex consisterà in pattugliamenti in mare, nella gestione dei clandestini e in un loro eventuale rimpatrio. Secondo il direttore dell'agenzia, sono in via di ultimazione le operazioni per l'invio di un team di una ventina di esperti a Lampedusa, alla cui formazione hanno partecipato una decina di Paesi della Ue. La missione costerà tra i 5 e i 10 milioni di euro per qualche settimana e il direttore ci tiene a sottolineare che si tratta "solo di un ruolo di appoggio alle autorità del Paese ospitante - dice - La responsabilità maggiore è, come sembra ovvio, dell'Italia".