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EMERGENZA SBARCHI . Lampedusa, 1.240 nuovi arrivi «Uno su 10 muore in mare»

venerdì 13 maggio 2011
Sarebbero complessivamente 1241 i migranti approdati nelle ultime ore a Lampedusa su sei barconi. L'ultimo sbarco, il più numeroso, si è concluso con l'arrivo in porto di 493 profughi che erano su un'imbarcazione alla deriva, sul punto di affondare, soccorsa dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Il primo sbarco, avvenuto in nottata a Linosa, è invece il meno consistente: 14 tunisini anche loro trasferiti a Lampedusa. Non è stato ancora chiarito se tra i profughi vi siano anche i 220 che ieri avevano lanciato l'Sos con un telefono satellitare mentre si trovavano ancora tra la Libia e Malta. Le autorità maltesi hanno comunicato di essere state impegnate nelle ultime 18 ore nel monitoraggio di quattro imbarcazioni, poi soccorse delle unità italiane. Sarebbero 1.200 le persone morte nella traversata del Mediterraneo fuggendo dalla Libia, secondo le ultime stime rese note oggi a Ginevra dell'Onu. Da fine marzo, quando è cominciata la fuga via mare dalla Libia verso Lampedusa e Malta a bordo di barconi malmessi e sovraccarichi, "stimiamo che potrebbero esserci fino a 1.200  persone che risultano disperse e che si presume morte" su un totale di oltre 12.000 persone giunte in Italia e a Malta, ha affermato a Ginevra la portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Melissa Fleming. Una persona su dieci in fuga dalla Libia non sopravvive alla traversata, ha aggiunto.BAGNASCO: L'EUROPA NON PUO' PENSARE IL SUO FUTURO SENZA L'AFRICA"Una maggiore solidarietà, intelligente ed organizzata" poiché "non si può vivere in difesa". È l'invito rivolto dal presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco, alle istituzioni europee di fronte all'aumento degli sbarchi dei migranti a Lampedusa.  Interpellato a margine di un convegno sull'Aids, Bagnasco ha spiegato che "l'Europa non deve chiudersi, deve aprirsi con intelligenza e con cuore". Poi, ripetendo un concetto espresso anche nel suo intervento al convegno, ha sottolineato: "L'Europa non può pensare il suo futuro senza l'Africa. Questo sta nella lettura delle cose".MARONI: L'EUROPA NON STA FACENDO QUELLO CHE SI E' IMPEGNATO A FARE"L'Europa non sta facendo quello che si è impegnata a fare" riguardo all'emergenza immigrati. A parlare è il ministro dell'Interno Roberto Maroni che, a margine della festa della Polizia penitenziaria spiega: "Un mese fa l'Europa aveva deciso di prendere alcune iniziative che ancora oggi non sono state adottate. A Lampedusa continuano ad arrivare profughi dalla Libia - aggiunge il ministro - mentre con la Tunisia funziona l'accordo di rimpatrio. In Libia, però, c'è la guerra e finchè dura la guerra arriveranno i profughi, questo è il problema".