Attualità

Meeting. L'alleanza educativa che riparte dal lavoro

Angelo Picariello, inviato a Rimini domenica 22 agosto 2021

Alleanza scuola-lavoro per aggredire alla radice uno dei problemi sociali più estesi, i circa 2 milioni di 'Neet' (giovani o meno giovani che non studiano e non lavorano). Se ne occupa una mostra del Meeting, curata dal giornalista Ubaldo Casotto, che ha moderato ieri un incontro dedicato allo stesso tema. «Quest’enorme massa di giovani che aspettano, non si sa cosa, ci interroga. Ce la possiamo cavare sbrigativamente, parlando di generazione di bamboccioni, oppure possiamo chiederci che cosa non funziona nel nostro sistema educativo », ha detto il deputato di Italia viva Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario all’Istruzione, che sceglie la seconda opzione. «Occorre ripartire dalla realtà – è la chiave che suggerisce – puntando su un’alleanza educativa che tenga dentro tutti », istituzioni scolastiche, docenti, studenti e famiglie, ministero ed enti locali, scuole statali e paritarie. In questo quadro «il Pnrr è una straordinaria occasione – ha detto Giorgio De Rita, direttore generale del Censis – ma non si può procedere assegnando fondi a pioggia senza progetto e visione del futuro, pensando che per ammodernare le scuole basti adattare le finestre all’efficientamento energetico». La pandemia ha aggravato problemi e divari fra fasce sociali, ma, come ha sottolineato Ezio Delfino, dirigente scolastico presidente dell’associazione di categoria, «ha consentito anche di riportare al centro l’alleanza educativa, e questo ha consentito si superare la distanza imposta dallo schermo». Il riferimento è naturalmente all’esperienza della Dad. La strada che suggerisce è quella dell’autonomia, «ma – propone – dopo 20 anni di sperimentazione si impone ora una manutenzione, che coinvolga tutti, a partire dal Ministero che, paradossalmente, va potenziato ». Perché, sottolinea Delfino, «autonomia non vuole dire indipendenza ma interdipendenza ». Tanti i problemi da risolvere che richiedono un intervento dal “centro”, a partire dalle decine di migliaia di cattedre ancora da assegnate, come ricorda Francesco Pugliese, ad di Conad Torma quindi al centro il tema dell’alleanza educativa, e della sburocratizzazione dei programmi. Paolo Lattanzio (del Pd) ha spiegato la proposta di legge di cui è relatore (primo firmatario Maurizio Lupi, di Noi per l’Italia, presenti in prima fila) che intende inserire nei programmi le “competenze non cognitive”, sul filone dell’educazione civica, voluta a fine anni ’60 da un lungimirante statista pro tempore all’Istruzione: Aldo Moro.