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SCOMMETTOPOLI. Pirani: 30 partite truccate Ma mancano le prove

Vito Salinaro mercoledì 8 giugno 2011
Fiorentina-Roma (2-2), Lecce-Cagliari (3-3) e Genoa-Lecce (4-2) disputate nello scorso torneo di Serie A presentano alti elementi di rischio ma non ci sono prove che, al momento, possono consentirci di parlare di partite combinate...». È questa una delle affermazioni più forti rilasciate dal procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, subito dopo l’interrogatorio fiume, durato circa 7 ore, al quale è stato sottoposto il dentista Marco Pirani («è stato collaborativo»), considerato l’organizzatore, con Massimo Erodiani, del giro di calcio scommesse scoperto dalla procura di Cremona. Ma non è la sola frase destinata a fare rumore. Sentite: «Ritengo che in Serie A ci siano partite truccate. Preciso tuttavia, che si tratta di una mia sensazione...». Già. Ma è la "sensazione" di un procuratore della Repubblica. Che aggiunge: «Potrebbero esserci partite pilotate direttamente da società della massima serie e non già da giocatori ma è assai difficile provarlo». Sempre secondo il procuratore, che parla con serenità tra i sorpresi giornalisti che affollano la sua stanza, al primo piano del palazzo di giustizia di Cremona, «è molto più facile "combinare" partite in Serie B o nei campionati minori perché un giocatore di Serie A, con le somme che girano, ben difficilmente accetterebbe accordi irregolari per 10.000 o 15.000 euro».Insomma, il quadro che esce da Cremona è oggettivamente inquietante anche se la sensazione che si ricava è che forse la sostanza sia ancora monca di evidenze particolarmente allarmanti. Almeno al momento. Lo stesso responsabile dell’indagine, invita i giornalisti a essere «attenti nel veicolare le notizie». ll pm è un fiume in piena: «Nell’interrogatorio abbiamo preso in esame 30 gare di tutte le categorie. Ci sono buone ragioni per pensare che in alcuni casi, 4-5 società, di B e Lega Pro, si siano messe d’accordo per arrivare a falsare dei risultati». Pirani non avrebbe però mai contattato direttamente i giocatori oggetto dell’inchiesta. E qui il procuratore focalizza un problema non da poco. Non sempre, infatti, gli indagati potrebbero aver cercato di truccare gli incontri. Potrebbero invece aver avuto notizia di gare combinate, e quindi aver scommesso su quelle gare. «Capite - commenta Di Martino - che in questo caso la loro posizione cambia. E ci sarebbe quindi un altro livello da approfondire». Anche in questo caso il procuratore ammette le difficoltà di indagini complicate, nelle quali sono «fondamentali le intercettazioni». Insomma, in alcuni casi, Pirani, Erodiani, e compagnia, potrebbero aver scommesso su partite decise da altri.Ma proprio in merito alle tre partite di A tirate in ballo per ultime, arriva la precisazione dell’Agipronews: «Nessuna anomalia nei flussi di gioco giunti ai concessionari autorizzati dai Monopoli di Stato per le tre partite indicate da Pirani negli interrogatori alla Procura di Cremona». Così come è tutta da verificare l’ipotesi di un tentativo di combine per la gara Milan-Bari, terminata 1-1, disputata lo scorso marzo. Di Martino consegnerà al procuratore federale Stefano Palazzi gli incartamenti cremonesi ma per il "collega" della Figc «non sarà facile operare perché la giustizia sportiva non può disporre di grandi mezzi e spazi di manovra però, con le nostre carte, Palazzi potrà fare molto». In merito alla posizione di Beppe Signori, che sarà ascoltato oggi dal gip, Di Martino dice: «Spero che allo sdegno subentri la sua volontà di collaborare con noi».Parla poco, invece, il difensore di Pirani, Alessandro Scaloni: «Qui ci sono situazioni indirette, circostanze tutte da verificare. Credo sia azzardato e pericoloso mettere in mezzo squadre, giocatori, società, solo per sentito dire».Oggi, davanti al pm, compariranno Massimo Erodiani e l’ex direttore del Ravenna Giorgio Buffone.