Udine. La storia del sindaco che si è sdebitato col carcere donando 35 frigo
Il sindaco di Lusevera Mauro Pinosa
Trentacinque frigoriferi sono stati regalati ad altrettante celle del carcere di Udine dal sindaco del Comune friulano di Lusevera, Mauro Pinosa. Il perché di questo gesto inconsueto non è da ricercare nell’incarico pubblico di Pinosa bensì nella storia personale del primo cittadino, che in una di quelle celle trascorse 8 giorni nel 1980 e che oggi ha deciso di rispondere all’appello lanciato dal Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Udine accollandosi l’intera spesa (5.250 euro) per l’acquisto dei frigoriferi.
Ai giornali locali Pinosa ha raccontato che nel 1980 aveva provato una pistola nuova da tiro a segno al poligono di tiro di Udine, pur non avendo ancora ricevuto i documenti di approvazione del rinnovo del porto d’armi, ma solo la rassicurazione che la pratica era andata a buon fine. «Al termine, mi si presentò un anziano poliziotto che, quasi piangendo, mi spiegò che in quel frangente (era il periodo della Brigate Rosse) le disposizioni sui controlli e porto d’armi erano rigidissime e che era costretto a portarmi in carcere. Mi crollò il mondo addosso».
Pinosa rimase in carcere solo 8 giorni ma - dice - «mi sono bastati per capire cosa vuol dire essere privati della libertà. Ho scoperto un mondo diverso, che non avrei mai immaginato di conoscere». Dopo la condanna a 4 mesi con la condizionale, il sequestro dell’arma e la scarcerazione immediata: Pinosa fu assolto con formula piena. Oggi dopo 44 anni è soddisfatto di aver «finalmente fatto qualcosa per la struttura e i detenuti».