Attualità

Scuola. «La Segre? Deportata perché di colore»

Paolo Ferrario venerdì 8 luglio 2022

Studenti durante la Maturità 2022

Bruxelles è la «capitale del Lussemburgo», l'Olocausto è stato «provocato dai russi», Liliana Segre è stata deportata ad Auschwitz perché «di colore» e c'è stato persino chi non ha saputo rispondere alla domanda: «Chi è Sergio Mattarella?». La Maturità 2022 sta volgendo al termine e cominciano ad accumularsi gli strafalcioni dei candidati ma, anche, in alcuni casi degli stessi professori delle Commissioni d'esame. A raccoglierli il portale Skuola.net che, complice il ritorno del “pubblico“ all'orale, è stato sommerso dalle segnalazioni dei ragazzi. Accanto agli immancabili errori in Letteratura (come quello studente che ha attribuito la novella “La Lupa” a Pascoli anziché a Verga, oppure quell'altro che ha associato la poesia “La Capra” a Italo Svevo anziché a Umberto Saba, o quell'altro ancora che ha parlato del «cespuglio», anziché della siepe, che impediva a Leopardi di guardare oltre l'orizzonte nel celeberrimo “L'Infinito”), alcuni maturandi hanno voluto davvero esagerare, sostenendo che Mussolini fosse «comunista» e che fu ucciso tramite «decapitazione», che la Prima Guerra Mondiale fu provocata dall'attentato a un generico «Emanuele I» e non all'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria o che l'etimologia di “legge marziale” debba essere ricondotta al poeta romano Marco Valerio Marziale e non, correttamente, a Marte, dio della guerra.

Anche i professori non hanno voluto essere da meno. E così, un commissario ha collocato Bruxelles in Lussemburgo, mentre, sempre stando ai racconti dei ragazzi, una presidente di Commissione avrebbe interrotto bruscamente il candidato sostenendo di dovere andare via «perché ho un appuntamento». Un altro, sempre secondo gli studenti, si sarebbe tolto le scarpe in aula, uno dormiva durante l'esame e un altro ancora avrebbe portato in aula i nipotini, che scorrazzavano liberi per la classe, mentre il malcapitato candidato cercava di rispondere alle domande.

«La fantasia degli studenti travalica ogni confine - commenta il direttore di Skuola.net, Daniele Grassucci -. Ma il clima (in tutti i sensi) da esame ha giocato brutti scherzi anche ai commissari che, complice il caldo con cui hanno dovuto combattere durante le prove orali, si sono prodotti in considerazioni da “cartellino giallo” e atteggiamenti per i quali solitamente mettono sul banco degli imputati i propri alunni. Ma, in fondo, anche questo è il “bello” dell’esame. Ormai ridotto a poco più di un rito di iniziazione, visto che la valutazione ricalca a grandi linee la media dei voti raggiunta al termine del triennio».