Le misure. Bollette e benzina, arrivano 9,1 miliardi. Tensione su Superbonus e trivelle
Il ministro Giorgetti
Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto aiuti, il primo di questo governo ma il quarto della serie contro il caro-energia.
Nel testo ci sono misure attese come la proroga dei crediti di imposta e dello sconto benzina insieme alla rateizzazione delle bollette per le imprese, la detassazione dei premi aziendali fino a 3mila euro e lo sblocco delle trivelle.
Un pacchetto di sostegni finanziato sfruttando il tesoretto da 9,1 miliardi di extragettito accumulato durante la gestione Draghi.
A sorpresa però entrano nel Dl senza attendere la legge di bilancio anche altri provvedimenti annunciati ma più controversi e non legati all’emergenza energetica, come l’innalzamento del tetto al contante a 5.000 euro e la revisione del Superbonus, che scenderà al 90%.
Se sui contanti sono le opposizioni a criticare una decisione che, secondo 5stelle e Pd, favorisce gli evasori, sul bonus edilizio e le trivelle si aprono crepe nella maggioranza. Forza Italia ha espresso disappunto per l’accelerazione sul décalage degli incentivi per i lavori di efficientamento energetico, che saranno ridotte appunto dal 110% al 90% già dal primo gennaio. Perplessità che rispecchiano anche l’allarme che arriva dal settore dell’edilizia. Tanto che la misura è rimasta in bilico fino all’ultimo. Fonti di Fi hanno definito «assolutamente sbagliato mettere mano a una misura così delicata senza neanche una riunione di confronto». E hanno espresso «stupore» per il fatto che nella bozza non sia affrontato anche il problema dello sblocco dei crediti, che sta inceppando tutta la macchina Superbonus. Secondo il testo circolato ieri la riduzione del bonus vale sia per i condomini che per le villette unifamiliari purché siano abitazione principale e il proprietario abbia un reddito inferiore ai 15.000 euro (soglia variabile in base ai carichi familiari).
Per quanto riguarda invece le nuove trivellazioni c’è il via libera al rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia e alla perforazione nelle concessioni «poste nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po», davanti al Polesine. In questo caso è la Lega a non allinearsi. A dichiarare la sua contrarietà è stato il governatore del Veneto, Luca Zaia, che già sostenne il no alle trivelle nel referendum del 2016 e si dice «preoccupato per la prima industria del Veneto, il turismo». Parole «condivise pienamente» dal ministro Roberto Calderoli.
Per il resto nella bozza circolata nel pomeriggio figurano innanzitutto le proroghe, fino al 31 dicembre dei crediti di imposta per le imprese energivore e della riduzione delle accise della benzina: due misure che complessivamente assorbono circa 4,4 miliardi. Per aiutare le aziende a fronteggiare il caro-bollette arriva anche la possibilità di chiedere un pagamento a rate: la misura, finanziata attraverso un fondo del Mef che passa da 2 a 5 miliardi, è destinata alle «imprese residenti in Italia» e concede la possibilità di rateizzare (fio a 48 mesi) le somme eccedenti l’importo medio contabilizzato nell’intero 2021 per i consumi effettuati dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023.
La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive. Viene inoltre innalzata da 600 a 3.000 euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come fringe benefit per pagare le bollette. Arriva anche il già annunciato aumento del tetto al contante su cui la Lega aveva presentato una proposta di legge per portarlo a 10mila euro: l’attuale soglia di 2mila euro viene alzata invece a 5mila.
Stanziati infine 80 milioni per il 2023 per aiutare i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate: sostegno che arriverà come credito di imposta fino a 50 euro per ogni registratore di cassa telematico acquistato.