Attualità

MILANO. La notte in questura e i guai della Minetti

Luigi Gambacorta sabato 15 gennaio 2011
È tornata in Questura nel primo pomeriggio che c’era ancora il sole, ne è uscita con le prime luci della sera. Nicole Minetti doveva limitarsi a firmare i verbali di sequestro dopo le perquisizioni subite a casa e al Pirellone, nel suo ufficio di consigliere regionale. Roba di pochi minuti, secondo la prassi. Invece in quegli uffici ci è rimasta ore. Sicché per lei si è anche ipotizzato il peggio. La procura sostiene che ha indotto alla prostituzione Karima "Ruby" El Mahroug.  Questo, in "concorso aggravato" con Lele Mora e Emilio Fede, tra febbraio e maggio scorso, quando Silvio Berlusconi avrebbe dedicato le sue attenzioni alla marocchina, allora minorenne.  Un’accusa tanto più pesante per Nicole Minetti che s’era offerta di proteggere quella ragazza. Per questo, la notte tra il 27 e il 28 maggio gliela affidarono, quando, per la prima volta, si presentò in via Fatebenefratelli. Accusata del furto di 3.000 euro da una coinquilina brasiliana, Ruby era stata pizzicata in un beauty center di Corso Buenos Aires. Senza più un tetto e senza documenti, stava per essere spedita in una casa famiglia, una di quelle dalle quali era già tante volte fuggita. Fu il presidente del Consiglio, e da Palazzo Chigi, a "mobilitare" la Minetti. Lei si precipitò. In Questura garantì di «prendere in affidamento la minore e di provvedere per ogni necessità». Sottratta la ragazza agli agenti, un minuto dopo l’abbandonò sul marciapiede al suo destino e la consegnò nelle mani pesanti della brasiliana che l’aveva denunciata.Non era stata così sbrigativa con il paziente più eccellente. Nicole era allora solo un’igienista dentale di 25 anni, come scrivevano i giornalisti per raccontare il peggio di lei. Ma era orgogliosa di quel titolo. Lo aveva ottenuto al San Raffaele col massimo dei voti. La lode la ebbe dopo, quando le affidarono i denti nuovi di Silvio Berlusconi sfregiato con una tagliente riproduzione del Duomo. Fu lei soprattutto a restituire al Cavaliere il sorriso. Gli raccontò anche dei suoi studi al liceo classico di Rimini, della madre inglese che l’aveva costretta per 10 anni a frequentare una scuola di danza. Accennò a quelle comparsate prorompenti da Chiambretti a Colorado Caffè e Scorie. Lui la compensò come poteva. La impose nel "listino" per la Regione, tra i candidati che vengono sicuramente eletti insieme al presidente. E non si curò dei mugugni nel partito e delle facili proteste delle opposizioni. Lo "scandalo" fu addirittura anticipato dal Times. Il glorioso giornale londinese, finito nelle mani di Murdock, fu il primo a presentarla come «un’ex ballerina senza alcuna esperienza politica». Lei reagì con forza: «Ho il mio curriculum, mi sono preparata e credo di essere adeguata al compito».