Elezioni europee. La Lega candida il generale Vannacci
Mancano pochi giorni alla chiusura delle liste per le europee, che il primo maggio andranno depositate, e a breve anche gli ultimi indecisi scioglieranno le riserve. Tra i leader, si attende la notizia ufficiale dalla premier Giorgia Meloni, che da tempo aveva lasciato intendere la volontà di scendere in campo, spiazzando i suoi alleati. Una scelta che ha finito per convincere il leader di Fi Antonio Tajani a mettersi alla guida delle liste azzurre, ma non Matteo Salvini, che invece ieri ha ufficializzato la candidatura in tutti i collegi del generale Roberto Vannacci, «un uomo di valore», dice il leader della Lega, con cui condividere «battaglie di libertà».
In corsa ci sarà anche la segretaria del Pd Elly Schlein, anche se lei si accontenta di due circoscrizioni, Centro e Isole. Mentre Matteo Renzi ha già rinunciato, nelle liste degli Stati Uniti d’Europa ci sarà invece Emma Bonino nel Nord Ovest. E come la leader di Fdi, anche il numero uno di Azione Carlo Calenda ha atteso fino alla fine, ma entro questa settimana farà sapere se sarà della partita.
E a lungo ha atteso anche il generale dell’Esercito che ha conquistato il segretario del Carroccio con il suo libro “Il mondo al contrario”, in cui si spinge talmente avanti con i giudizi morali da far frenare a tratti lo stesso Salvini, che di fatto si è messo contro una buona fetta del partito per sostenerne le tesi dell’alto ufficiale. Vannacci lo ringrazia. «Sono contento che Matteo Salvini continui a dimostrare una grande considerazione nei miei confronti: sottoscrivo quello che ha detto il ministro», esordisce da «candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà con coraggio per affermare i propri valori di patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità che condivido abbondantemente con la Lega».
Non pochi malumori anche negli altri partiti della coalizione di centrodestra. Lo stesso libro invece aveva avuto un effetto tutt’altro che entusiasmante sul ministro della Difesa. Guido Crosetto, dopo aver avviato un’inchiesta, lo aveva sospeso dall’incarico. Ma il sostegno pieno del vicepremier leghista, coronato dalla candidatura all’Europarlamento, ha scatenato soprattutto l’opposizione intera. «Questa decisione porta un partito di governo a fare propri i programmi xenofobi contro i gay, contro chi è migrante, contro gli ambientalisti. Meloni dovrà dirci se condivide la linea xenofoba della Lega e lo slogan di più Italia meno Europa», commenta il portavoce dell’Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli. «È una svolta xenofoba che premia un generale sotto provvedimento disciplinare avviato dal ministro della Difesa», sottolinea Bonelli.
Avs ha messo in lista Ilaria Salis, la maestra antifascista detenuta in carcerazione preventiva da più di un anno a Budapest, con l’accusa di aggressione in una manifestazione contro alcuni neonazisti.
Anche da Stati Uniti d’Europa sono in molti a criticare la selta di Vannacci. Davide Faraone parla di progetti «diametralmente opposti a quelli del generale e della Lega». Riccardo Magi si congratula sarcastico con Salvini: «Bravo, bel modo di onorare gli italiani morti combattendo per la libertà nella Resistenza a quel regime che Vannacci non riesce proprio a condannare!».
La scelta del 25 aprile per sciogliere la riserva non piace neppure al Pd, dove Antonio Mazzeo, candidato nel collegio Italia centrale «per un’Europa opposta a quella di Vannacci», prende le distanze dal generale che aveva detto la frase “Rifiuto di dirmi antifascista e il 25 aprile me ne vado al mare”. «Noi, invece, il 25 aprile lo abbiamo trascorso col presidente della Repubblica, rivendicando con forza e orgoglio il nostro essere, oggi e sempre, antifascisti».