Bergamo. La diocesi rimuove dall’incarico il prete no-vax
La diocesi di Bergamo ha «esonerato da ogni incarico pastorale» don Emanuele Personeni, il prete noto ben oltre i confini della sua ormai ex parrocchia di Ambivere e Mapello per aver sposato tesi no vax e contro il Green pass. Tesi che da ieri il sacerdote bergamasco, nonostante la sospensione dall’incarico di vicario parrocchiale, porta anche nelle parrocchie italiane durante un suo personale itinerario, dal quale la Diocesi di Bergamo la città e provincia più colpita nella prima ondata della pandemia - ha preso nettamente le distanze.
Il tour è stato annunciato dallo stesso don Emanuele sui social. E proprio alla vigilia dell’avvio il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha firmato un provvedimento pastorale che esonera il sacerdote dal suo incarico in parrocchia. In una nota per i sacerdoti della diocesi, il vescovo spiega che l’iniziativa «assunta da don Emanuele Personeni, abbandonando l’ufficio e la comunità affidata alla sua cura pastorale come vicario parrocchiale, è a titolo assolutamente personale e in contrasto con le indicazioni date dal vescovo di Bergamo, che lo ha esonerato da ogni incarico pastorale. Nessuna parrocchia è autorizzata a concedergli spazi pastorali ». La diocesi ha parlato di «situazioni di sconcerto createsi nelle parrocchie in relazione ai comportamenti da tenersi per garantire la sicurezza sanitaria dei fedeli che partecipano alla vita di tali comunità » e «rinnova l’appello alla vaccinazione così come sostenuto da Papa Francesco, dalla Conferenza episcopale italiana e da quella lombarda».
Già lo scorso ottobre il sacerdote, con altri due preti, aveva organizzato una contestata raccolta di fondi per risarcire il costo dei tamponi ai no vax. «Apprezzo il gesto del vescovo e sono sollevato – ha commentato il sindaco di Ambivere, Silvano Donadoni –. Era una vicenda che non poteva più essere tollerata». Più duro don Matteo Cella, parroco di Nembro, paese epicentro della prima ondata di Covid, che lo ha invitato a non presentarsi nella località della Valle Seriana per rispetto dei tanti morti.
Sono un centinaio le persone che lo hanno accompagnato alle tappe di oggi: Ambivere, da dov'è partito, Mapello, Valtrighe. Oggi è anche a Sotto il Monte, il paese natale di Papa Giovanni XXIII, il cui parroco, monsignor Claudio Dolcini, ha auspicato che "la sua visita non si trasformi in un'occasione di propaganda dell'ideologia no-vax, perché rispetto a questo sono estremamente contrario. Non condivido il pensiero di don Emanuele e non condivido il modo di portarlo avanti". Più duro don Matteo Cella, parroco di Nembro, paese epicentro della prima ondata di Covid, che lo ha invitato a non presentarsi nella località della Valle Seriana per rispetto dei tanti morti. Domani l'ingresso in provincia di Milano, con tappe a Trezzo sull'Adda, Inzago e Gorgonzola.